Alluvione a Carrara, scontri e occupazione del Comune

Tensione a Carrara dopo l'alluvione che ha colpito la cittadinanza già provata da recenti danni subiti nelle medesime circostanze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2014 20:19
Alluvione a Carrara, scontri e occupazione del Comune

 L'alluvione che ha colpito la zona di Carrara dopo l'esondazione del Carrione e del Parmignola è sfociata in una dura contestazione alle istituzioni ed i cittadini presidieranno il Municipio anche durante le ore notturne. I media riportano in serata le finalità della protesta "Gli occupanti dichiarano che resteranno dentro sino a che il sindaco non avrà dato le dimissioni". Giornata di scontro e di tensione tra la cittadinanza e l'amministrazione, il sindaco giustifica l'operato della Giunta e la popolazione occupa la sala del consiglio comunale.

"Forte tensione davanti al Comune di Carrara sabato 8 novembre quando circa 2 mila persone, quasi tutti alluvionati, si sono riuniti chiedendo le dimissioni del sindaco Angelo Zubbani e dell'intera giunta. La polizia ha dovuto effettuare delle cariche di alleggerimento per impedire i manifestanti occupassero il Municipio" è questa la didascalia che su YouReporter accompagna il Video del reporter Filippo MenconiA Carrara intanto è stata prorogata, per la giornata del 10 novembre 2014, la sospensione dell’attività didattica limitatamente agli asili e alle scuole di ogni ordine e grado dell’Istituito Comprensivo Taliercio. La sede del Liceo Linguistico di Via Marco Polo è chiusa, ma l’attività didattica si svolgerà in doppio turno presso la scuola Montessori.

La Regione Toscana ha previsto: "Una commissione di inchiesta amministrativa, la dichiarazione di stato di emergenza regionale e l'avvio di urgenza di opere pubbliche"Una commissione d'inchiesta amministrativa allo scopo di individuare le cause e accertare le responsabilità del cedimento dell'argine del Carrione. 127,5 milioni di interventi ed Uuna collaborazione con le Università toscane per completare e proseguire lo studio sulla stabilità e la sicurezza degli argini in terra e in calcestruzzo di tutta la regione.

"La situazione – ha detto Rossi – è giunta a livelli insostenibili. L'emergenza legata alle alluvioni è a tutti gli effetti diventata vera e propria emergenza democratica, perché la fiducia dei cittadini nelle istituzioni non tiene più, è come un fiume che ha rotto gli argini e dilaga in forme preoccupanti. Il patto che lega stato e cittadini è fondato proprio sulla sicurezza, della vita e delle proprietà, che lo stato deve garantire".

Riferendosi al problema dell'argine del Carrione il presidente si è detto "indignato e senza parole", ha parlato di un "argine non imbrigliato e, sembra, non conforme al progetto. Cosa che fa un po' rabbrividire".

"Insieme ai nostri tecnici abbiamo passato in rassegna tutti gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza funzionali alla mitigazione del rischio idraulico già progettati e finanziati: sono opere con importo inferiore a 5 milioni, per un totale di 127,5 milioni, tre quarti regionali, per un importo medio di 600 mila euro. Con una delibera che li elencherà ne dichiareremo l'estrema urgenza e sulla base di un progetto definitivo o anche di massima si potranno chiamare per ciascuna opera dieci imprese, fare una trattativa negoziata e procedere così all'affidamento dei lavori.

Seguendo questa procedura, resa possibile dalla recente modifica della nostra legge della Protezione civile e dallo Sblocca Italia, queste opere potranno essere in grandissima parte appaltate entro tre mesi e i lavori avviati nei primi mesi del 2015. Ogni opera ha un responsabile del procedimento, li chiameremo tutti qui e indicheremo come comportarsi per fare gli appalti nel più breve tempo possibile".

Il presidente Rossi ha rivolto due richieste al governo. La prima è l'attribuzione ai presidenti di Regione dei poteri di commissario governativo: "Queste opere che avviamo – ha infatti osservato - possono essere bloccate sul punto degli espropri. Se governo ci conferisse poteri di commissario di governo neanche privati potrebbero più fermarle con i ricorso al TAR ". La seconda è la collocazione degli interventi di questo tipo fuori del patto stabilità.Il Comune di Carrara ha attivato un numero di conto corrente sul quale è possibile effettuare donazioni a favore degli alluvionati: il conto corrente per la raccolta fondi alluvione 2014 è stato aperto presso la Cassa di Risparmio di Carrara con le seguenti coordinate: numero 82197280 100, presso Filiale di Carrara, IBAN : IT52S0611024500000082197280.Inoltre è possibile effettuare donazioni anche tramite il conto corrente postale con i seguenti estremi: Numero Conto: 1022947079Intestato a: COMUNE DI CARRARA RACCOLTA FONDI ALLUVIONE 2014

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