"E’ stato un traguardo raggiunto con grande soddisfazione - dichiara Frey parlando di Champions - a livello personale, quando gioco contro una ‘francese’, ci metto qualcosa in più e si è visto". Traguardo raggiunto, ma il primo posto... "Siamo entrati nella storia della Fiorentina - prosegue - e puntiamo a fare una gran bella partita a Liverpool, sarà un’esperienza nuova e bellissima. Agli ottavi mi piacerebbe giocare contro una grande" Adesso però la concentrazione torna al Campionato italiano che vede questo scontro con la favorita al titolo iridato: "Contro l’Inter, negli ultimi anni, è stato quasi un tabù - commenta il numero uno viola - San Siro non è un campo facile e abbiamo sofferto l’ambiente in passato, ma siamo cresciuti e maturati, andiamo lì per giocarcela e si vedrà". "Vorranno fare risultato - continua - ad ogni costo e rifarsi della sconfitta di Champions, e sono più di 20 quelli che possono fare la differenza nell'Inter". Dopo il portiere del Lione e della Nazionale francese un altro scontro al vertice tra numeri uno: "Con Julio Cesar una sfida nella sfida con grande stima, ma senza dare dei giudizi su di me o su di lui".
Si è parlato di Grande Fiorentina in questi giorni e Frey riconosce ed evidenzia la facilità di esprimere a parole il gran lavoro svolto: "Nelle nostre attività - spiega - nel lavoro sul campo, nella quotidianità stiamo dimostrando, io e i miei compagni, quanto ci teniamo a questa squadra e a scrivere il nostro nome nell’albo d’oro della Fiorentina". La squadra appare quanto mai desiderosa di confermarsi in Campionato, l'impresa di Champions sembra già smaltita e con grande maturità inserita ordinatamente tra le grandi prove di calcio e di valore fino ad ora disputate; l'impegno di domenica prossima non è dei più semplici ma è stato più volte dimostrato che oltre all'aspetto tecnico conta anche l'approccio mentale alla gara. Recuperato Jovetic, restano fuori Mutu e Gamberini, con altri giocatori in dubbio a seguito dei colpi ricevuti martedì sera, su tutti capitan Dainelli rimasto a terra per diversi minuti dopo una botta al costato, che ha comportato vari esercizi di respirazione da bordo campo. di Antonio Lenoci