Inceneritore a Campi: il 2 dicembre il referendum sulla costruzione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2007 15:11
Inceneritore a Campi: il 2 dicembre il referendum sulla costruzione

La produzione giornaliera di rifiuti urbani nell’area della Piana era, nel 2005, approssimativamente di 970 tonnellate al giorno, con un costo di smaltimento in discarica, escluso quello di raccolta, di circa 120 euro per tonnellata; cifra che subirà un aumento tendenziale nei prossimi anni sino a superare, già nel 2013, anno previsto per l’entrata in funzione del termovalorizzatore, i 160 euro per tonnellata e nel 2018 addirittura i 200, a fronte di un costo inalterato per tale periodo, di 157 euro con il nuovo impianto di termovalorizzazione.

A quest’ultimo va inoltre aggiunto quello derivante dal recupero energetico utilizzabile per la produzione di energia elettrica e/o termica, considerato che, per ogni tonnellata di rifiuti bruciati, si risparmiano circa 250 kg di petrolio. Ciò implica economicamente, un minor aggravio in termini di spesa di circa 25 milioni di euro all’anno, corrispondenti a 36.250 tonnellate di petrolio.
Sabato 24 novembre dalle ore 15 in Piazza Fra Ristoro a Campi Bisenzio, in occasione del mercato generale, Rifondazione Comunista sarà presente la Capogruppo Regionale Monica Sgherri - ed i Verdi - sarà presente il portavoce Regionale Mauro Romanelli -distribuiranno materiale informativo per invitare a votare NO ai quesiti posti nel referendum comunale del prossimo 2 dicembre, attraverso il quale i cittadini campigiani esprimeranno la volontà, o meno di realizzare l'impianto di incenerimento dei rifiuti nel territorio di Campi Bisenzio.


L’Assessore provinciale all’Ambiente Luigi Nigi, in questi giorni bersaglio di alcune critiche nell’ambito del dibattito sul termovalorizzatore, risponde alle polemiche: "La vicenda ha una sua ciclicità a spirale (la Valutazione d’Impatto Ambientale, il Piano Provinciale, il Tavolo Regionale, il Piano Industriale ecc.) che tende a dare a taluno l'impressione che si possa, ad ogni giro, ritornare daccapo – precisa l’assessore, riferendosi al procedimento che ha portato alla decisione di realizzare il termovalorizzatore -.

Invece, ad ogni giro, sia pure lentamente e con tanto lavoro di tanti, si va un pochino più avanti. Quando era il momento, abbiamo prodotto studi oltre ogni obbligo di legge ed oltre ogni ricerca di sicurezza, la VIS, innanzitutto. Abbiamo mostrato la validità e la forza dei dati in nostro possesso, quando il Professor Montanari e Beppe Grillo ci hanno onorato con la loro frequentazione. Ora torniamo a ripetere: gli impianti sono sicuri. Gli impianti servono. Ne servono di vari tipi. Anche gli inceneritori – termovalorizzatori.

Abbiamo sempre apprezzato, come si sa, la qualità e l'autonomia dei mezzi d'informazione locali e regionali, anche quando ci mettono in difficoltà – spiega Nigi, relativamente alle decine di articoli contro il termovalorizzatore e polemici sulla questione della gestione dei rifiuti -; il riconoscimento di oggi, per aver affiancato l'opinione del Professor Veronesi a quella diversa di altri sanitari, non apparirà dunque d'occasione. Varrebbe davvero la pena di tornare alla nostra campagna, che non a caso si intitola Non rifiutare il buon senso.

Varrà davvero la pena di dare corso all’informazione di dettaglio di quanto si fa nei diversi comuni della Provincia per incentivare le “buone pratiche”: riusare, riciclare, differenziare. Abbiamo allora un appuntamento e un luogo – conclude l’assessore -. L’appuntamento è con un problema di cui sentiamo l’urgenza e la responsabilità".
"Dobbiamo valutare che -interviene da Confindustria il presidente della Sezione Territoriale Area Fiorentina Nord, Paolo Sodi- date le condizioni di globalizzazione dei mercati, tutti noi, sia come cittadini che come imprenditori, ci troveremo a pagare, nel caso non venga costruito il termovalorizzatore, un duplice costo di smaltimento giacché, nella catena di produzione saremo costretti a caricare l’ulteriore aggravio di costi sul prezzo dei beni finali ed intermedi.

Negare la scelta del progetto Case Passerini si tradurrà dunque in un aggravio della Tia (tariffa sullo smaltimento dei rifiuti) e contemporaneamente in un aumento del prezzo dei beni prodotti. Non tocca a noi, naturalmente, entrare nel merito di decisioni che spettano esclusivamente alla politica, come quella di scegliere Case Passerini come luogo di localizzazione. L’onere di tale scelta è già stato preso dai soggetti pubblici preposti. Ci sentiamo però in dovere di prodigarci affinché la fase esecutiva del progetto si concluda nel più breve tempo possibile".

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