Basi USA: dal Camp Darby trasferimenti d’armi in Israele?
Base di Vicenza: approvata mozione in Consiglio provinciale di Firenze

Redazione Nove da Firenze
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06 febbraio 2007 15:21
Basi USA: dal Camp Darby trasferimenti d’armi in Israele?<BR>Base di Vicenza: approvata mozione in Consiglio provinciale di Firenze

Roma, 6 febbraio 2007- Mentre il governo ha riconfermato il sì alla nuova base a Vicenza, la Giunta regionale Toscana ha chiesto la riconversione civile per la base Usa di Camp Darby (la più grande base militare statunitense collocata fuori dai confini nazionali, che si trova sulla costa pisano-livornese. Decine di persone hanno preso parte settimane fa ad un sit-in davanti alla base Usa per chiederne la chiusura e imperdire le ipotesi degli ultimi anni di raddoppio ed ampliamento.
“Apprendiamo dalla stampa che Camp Darby (la più grande base militare statunitense collocata fuori dai confini nazionali, che si trova sulla costa toscana in prossimità di Pisa), ospiterebbe la ‘superbomba GBU-28’ all’uranio impoverito, che sarebbe richiesta dal Governo d’Israele agli Usa e che verrebbe inviata verso le coste libanesi tramite navi che salpano dal Porto toscano di Talamone.

Desta particolare preoccupazione tutto ciò, soprattutto tenuto conto che l’allargamento della Base Usa di Vicenza prima, quello di Sigonella poi e ora questa notizia su la Base di Camp Darby, prefigurano non solo la sottrazione di una crescente quota di territorio alla sovranità nazionale ma anche un tangibile pericolo per la sicurezza nazionale. Abbiamo perciò presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa al fine di ottenere tutte le informazioni disponibili riguardo a questo massiccio movimento d’armi e se non ritenga opportuno attivarsi per porre l’immediato blocco di trasferimenti d’armi attraverso il nostro territorio, qualora trovassero conferma le notizie riguardanti questi ‘movimenti’ dalla base statunitense verso Israele.” Lo ha dichiarato l’On.

Severino Galante, capogruppo PdCI in Commissione Difesa alla Camera dei Deputati.
Il Consiglio provinciale ha approvato, con 18 sì ed 11 no, la mozione dei consiglieri Ermini (La Margherita) e Gori (DS) sull’ampliamento della base di Vicenza. “Il Consiglio provinciale – si legge nel documento – esprimendo comprensione per l’azione del Governo, ritiene altresì necessario, così come il Governo ha fatto intendere, il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle popolazioni locali, con l’obiettivo che la scelta definitiva avvenga con la reale condivisione anche a livello locale, tramite le opportune forme di partecipazione.

Valuta inoltre utile un passaggio parlamentare per chiarire tutti gli aspetti degli accordi a suo tempo intercorsi fra il governo Berlusconi e l’Amministrazione Bush e per verificarne la loro effettiva valenza. Respinta la mozione presentata di PRC, PdCI e Verdi (16 no e 3 sì) contro l’ampliamento USA di Vicenza e che chiedeva al Governo ed al Parlamento di rimettere in discussione tutta la questione tenendo conto della volontà delle popolazioni locali. Per Targetti (PRC): “La politica di pace nel nostro Paese deve cambiare profondamente rispetto a quella portata avanti dal precedente Governo.

Le basi e le servitù militari non sono uno strumento di pace, sono uno strumento militare”. Ci mobilitiamo per l’iniziativa in programma il 17 febbraio che punta a far riflettere ed a far cambiare idea a questo Governo”. Per Marconcini (PdCI): “Abbiamo presentato questa mozione perché siamo contrari al fatto che il nostro Paese non è pienamente sovrano. Nel 2007 non soltanto è fuori luogo e fuori da ogni ragione l’allargamento delle basi ma sarebbe addirittura da ridiscutere la presenza degli Stati Uniti d’America sul nostro territorio”.

Ragazzo (Verdi) ha criticato la mozione della maggioranza in quanto: “Si parla di comprensione ma si chiede poi un passaggio parlamentare”. Per Gori (DS): “Il popolo pacifista, nel corso dei primi mesi dell’attività del governo Prodi, ha trovato un conforto ed anche una aspettativa rispetto ai programmi elettorali, proprio nell’azione di politica estera che il nostro governo ha portato avanti. Il Governo Prodi si è trovato davanti ad un impegno che era stato assunto dal governo Berlusconi.

Un impegno di rapporti internazionali nell’ambito di un’alleanza che è la Nato". Calò (PRC) ha ricordato: “L’aumento delle spese militari in Finanziaria, l’ampliamento della base di Sigonella e il raddoppio della base di Vicenza: tutte decisioni che vanno contro le richieste del movimento della pace”. Tondi (UDC) ha sottolineato che: “La politica estera dovrebbe essere il fiore all’occhiello di qualsiasi Amministrazione nazionale ed è, invece, l’elemento dirompente della maggioranza.

Bene fa quindi l’Udc a denunciare quello che, secondo noi, è un bipolarismo fasullo. Bene fa Casini a porre un problema di governabilità seria del paese”. Infine Sensi (AN): “Credo che con gli americani questo Paese qualche debito di gratitudine ce l’abbia. L’Italia è un buffo paese che continua a delegittimare chi governa, ma gli americani, che cambi governo: che sia Bush o che siano i democratici quando fanno un accordo lo fanno per un paese, non lo fanno per una parte politica”.

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