Falda acquifera intaccata duranti i lavori al bypass del Galluzzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2006 19:58
Falda acquifera intaccata duranti i lavori al bypass del Galluzzo

«Una nuova emergenza ambientale a causa dei cantieri del by-pass del Galluzzo che mette a rischio acqua decine di famiglie e di aziende agricole, così che Le Bagnese rischia di diventare un nuovo ‘caso Mugello’». Così le associazioni ambientaliste toscane e fiorentine commentano l’ultimo grave episodio, che si è verificato lunedì scorso in seguito alla spaccatura della falda, durante gli scavi della galleria del by-pass del Galluzzo, prossima a via delle Bagnese, mettendo a rischio decine di famiglie e di aziende agricole del tratto pedecollinare, che non sono collegate alla rete idrica comunale, ma che si approvvigionano mediante pozzi.


Del rischio di prosciugamento delle falde acquifere le Associazioni ambientaliste, già costituitesi parte civile nel processo contro Tav per i pozzi seccati nel Mugello, avevano lanciato l’allarme fin dall’inizio dei lavori del By-pass al Comitato Tecnico di garanzia della Regione, che vigila sui lavori e in seno al quale le Associazioni ambientaliste da anni collaborano, e ai Comuni di Firenze e Scandicci.
Adesso gli ambientalisti si riservano di fare una nuova denuncia alla Procura della Repubblica, dopo quella già presentata nel settembre scorso contro i lavori ai cantieri della ditta appaltatrice Baldassini-Tognozzi-Pontello, che non stava osservando le prescrizioni in merito alla compatibilità ambientale e stava eseguendo alcuni lavori al di fuori delle normative di legge.

Nell’esposto alla Procura, le associazioni ambientaliste avevano segnalato «l’assenza d’interventi urgenti e immediati da parte di tutti gli Enti preposti al controllo» e chiedevano «se fossero stati effettuati i monitoraggi di controllo recenti per verificare possibili ed eventuali danni ai corsi d’acqua, a partire dal fiume Greve, nei pressi del quale erano stati scaricati i lavaggi delle betoniere» e «che venissero esperiti gli accertamenti ritenuti necessari e adottati tutti i provvedimenti di competenza della Procura».



Una interrogazione urgente «sullo stato della falda acquifera al Galluzzo dopo che i lavori del bypass hanno intaccato la vena» è stata presentata dai consiglieri del gruppo di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci, Riccardo Sarra, Stefano Alessandri, Jacopo Cellai e dalla consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli I cinque esponenti del centrodestra sottolineano «le possibili conseguenze che possono scaturirne in termini di prosciugamento e comunque di alterazione del reticolo sotterraneo, nonché di rischio per molte famiglie di restare senz'acqua, considerando che nella zona in questione l'approvvigionamento idrico avviene unicamente da pozzi privati perché ancora manca l'allaccio alla rete idrica».

In particolare i firmatari dell'interrogazione vogliono sapere «se ci sono indagini geomorfologiche che consentono di avere un'idea della situazione del reticolo idrico sotterraneo»; «quali misure saranno adottate per evitare di intercettare altre falde o sorgenti che si trovano nella zona e quali precauzioni sono state adottate a seguito di questo episodio»; «di quale portata è la falda che è stata intaccata e quali sono le conseguenze di quanto avvenuto con riferimento all'approvvigionamento idrico delle famiglie che avviene esclusivamente da pozzi»; «quale tempistica precisa per l'allaccio alla rete idrica da parte di Publiacqua».

Quali provvedimenti intende assumere l'amministrazione per risolvere i gravi problemi di viabilità a Novoli? E' quanto chiede di sapere il consigliere di Forza Italia Enrico Bosi.

«I nuovi insediamenti abitativi - scrive Bosi in una interrogazione - il nuovo palazzo di giustizia in corso di realizzazione, il polo universitario e le infrastrutture già esistenti, hanno ed avranno un impatto considerevole sulla viabilità, già caotica, del quartiere, aggravandone ulteriormente i problem». Il consigliere di Forza Italia vuole anche conoscere «se esiste uno studio od un piano per la mobilità e la viabilità dell'area»; «se sono previsti parcheggi ed aree di sosta a supporto dei nuovi insediamenti»; «se sono stati attribuiti sull'argomento incarichi professionali specificandoli nel dettaglio».

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