Bianconi: Scandaloso che il consiglio regionale conosca il Bilancio della Toscana dai comunicati stampa di Sua Maestà Martini. Per protesta non parteciperemo alle commissioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2004 01:34
Bianconi: <I>Scandaloso che il consiglio regionale conosca il Bilancio della Toscana dai comunicati stampa di Sua Maestà Martini. Per protesta non parteciperemo alle commissioni</I>

E’ per lo meno adirato, il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi, nel ritrovarsi per le mani il comunicato stampa sul bilancio della Toscana, presentato oggi in conferenza stampa prima che in Commissione e in Consiglio: «Dire che siamo stanchi di questo modo di fare è usare un eufemismo», sbotta Bianconi. «Ora – prosegue il presidente del gruppo di An – spetta al Presidente del Consiglio al quale abbiamo nuovamente formalizzato l’inaccettabile comportamento di Martini e, se ha la dignità che credo, al Presidente della Prima Commissione.

Ma vi pare possibile che un consigliere regionale, anzi l’intero Consiglio regionale, la Prima commissione che si chiama per l’appunto ‘Commissione bilancio’ debbano conoscere le linee del bilancio dai comunicati stampa emessi dalla giunta a seguito di pompose conferenze stampa, senza che il documento sia mai venuto neppure formalmente in consiglio?»
Quelle di Bianconi sono parole di fuoco che non risparmiano nulla a nessuno: «Poi è inutile che dopo poche ore ci annoino con lunghi bla bla su programmazione e altre cose che divengono, in rapporto, delle amenità su cui dobbiamo decidere.

Una volta c’era chi voleva comandare parlando direttamente al suo popolo. Oggi c’è chi vuol comandare parlando al suo popolo attraverso i media. Cambiano i tempi ma non gli stili». Bianconi condanna duramente l’atteggiamento politico di Martini: «Qui non siamo al centralismo democratico – dichiara – ma alla dittatura democratica. Sicuri di un consenso incontrastato fanno quello che vogliono, deridono e irridono non tanto l’opposizione, quanto la stessa democrazia che tanto dicono di voler difendere e i suoi strumenti.

Questi mandati in Consiglio regionale si trasformano, per chi ha un po’ di senso delle istituzioni, in una umiliazione permanente. E nessuno difende il valore sacro della democrazia e dei suoi istituti, come se atteggiamenti così marrani fossero normali. Tutti hanno fatto il callo a non contare niente. E’ una cosa vergognosa».
«Parlare del bilancio su quattro fogli pubblicitari della giunta è ridicolo – tuona ancora Bianconi – ma qui già tutto è ormai sceso nel ridicolo. Si fa finta di discutere, si fa finta di votare, si fa finta di approvare: ma qui tutto decide Sua Maestà Martini e i suoi addetti stampa.

Ma la Toscana non doveva essere la culla della libertà, della democrazia e dei diritti civili? Ma un po’ di democrazia non la fa nessuno? Se si perdono i fondamentali, si smarrisce anche la strada della libertà. E mettere in ridicolo in questo modo la funzione delle assemblee elettive e dei suoi organi è esattamente quello che faceva, sia pur con altri mezzi, chi di democrazia e libertà non voleva nemmeno sentir parlare».
«Per protesta, non parteciperemo attivamente alle Commissioni che discuteranno un bilancio già comunicato ab aexterno e già deciso.

Non parteciperemo cioè ad un iter formale nel quale saremo sciocchi strumenti di regolarizzazione di un processo inficiato alla radice». E’ quanto il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi scrive nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Riccardo Nencini, all’Ufficio di Presidenza e ai Capigruppo. «Per l’ennesima volta – scrive Bianconi a Nencini – la Giunta e il Presidente Martini presentano il bilancio alla stampa (conferenza stampa e collegati comunicati del 9/11/2004) senza che il documento sia stato neppure trasmesso all’Ufficio di Presidenza per lo smistamento alle Commissioni.

E’ l’ennesimo vulnus alle funzioni del Consiglio e alle prerogative dei Consiglieri e mi pare che non sia più una questione di forma, ma di sostanza che lede alla radice il principio della democrazia rappresentativa che consiglio e consiglieri dovrebbero incarnare».
Di seguito, Bianconi chiede «che siano presi gli opportuni provvedimenti e redatti gli opportuni documenti, conoscendo la sensibilità democratica che anima questa istituzione».

In evidenza