Statuto regionale: rinvio del testo approvato alla Corte Costituzionale
Martini: “Un clamoroso autogoal del governo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2004 17:21
Statuto regionale: rinvio del testo approvato alla Corte Costituzionale<BR>Martini: “Un clamoroso autogoal del governo”

firenze- Il Consiglio dei ministri ha deciso ieri sera di impugnare lo statuto della regione Toscana davanti alla corte costituzionale. Nel mirino coppie di fatto ed autonomia sui beni culturali.

“Un clamoroso autogoal del governo, che vanifica un lavoro condiviso in Toscana da gran parte delle forze politiche”. Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini commenta la decisione del Consiglio dei ministri che ha rinvato alla Corte Costituzionale lo Statuto della Toscana.

“Questa decisione – continua il presidente – costituisce una autentica pagina nera per il federalismo: si annulla di fatto un lavoro che è stato compiuto da tutto il Consiglio regionale in un autentico spirito costituente. Non dimentichiamo che il presidente della Commissione Statuto era un rappresentante di Forza Italia e che lo Statuto è stato votato da una larghissima parte dell’opposizione. Questo lavoro comune ha permesso di costruire una sintesi equilibrata delle posizioni di tutti: il fatto che il governo blocchi tutto rappresenta un vero e proprio autogoal, anche perché, come giustamente ha dichiarato oggi l’onorevole Riccardo Migliori di An, questa decisione rischia di delegittimare lo sforzo che anche la Casa della libertà ha fatto nella nostra regione”.

“Inoltre – prosegue Martini - devo anche stigmatizzare il modo in cui si è arrivati a questa decisione. Nei rapporti informali avuti nelle ultime settimane con il governo non è mai stato possibile avere un quadro attendibile delle questioni che venivano sollevate. Nessuno, comunque, ci ha mai detto che c’erano ben undici punti di difficoltà. E questo dimostra che le relazioni istituzionali sono state tenute con noi in modo del tutto improprio, senza sincerità e senza voglia di collaborazione.

Nelle comunicazioni avute con Roma si è sempre parlato non di undici, ma di due o tre questioni sulle quali, tra l’altro, avevamo dato anche ampie assicurazioni con la mozione approvata in Consiglio. Mi viene dunque il sospetto che vi fosse un pregiudizio e che quindi la decisione di bloccare lo Statuto della Toscana fosse in animo di settori del governo o dei ministeri, a prescindere da ogni nostro sforzo e da ogni nostra chiarificazione”. “Ma questa decisione – ribadisce il presidente - rappresenta anche un brusco stop al federalismo: questo governo che è il più federalista a parole, nei fatti stoppa tutti coloro che il federalismo provano a realizzarlo davvero.

Resta comunque ferma la nostra volontà di arrivare in fondo alla legislatura con lo statuto approvato, senza arretrare su nessuno dei punti qualificanti costruiti in due anni di lavoro serio e unitario da parte di tutto il Consiglio; penso che tutti i gruppi consiliari dovranno valutare le iniziative opportune da assumere alla ripresa dell’attività del Consiglio perché non si perda questa iniziativa che ha fatto della Toscana una regione all’avanguardia”. “Ricordiamo – conclude il presidente - che siamo l’unica regione che ha, allo stato attuale, approvato dal suo Consiglio lo Statuto in seconda lettura e la nuova legge elettorale.

Quindi rappresentiamo, e vogliamo continuare a rappresentare la punta più avanzata della costruzione di un federalismo vero”.
''Un'insolazione agostana ha impedito al governo la ratifica dello Statuto della Regione Toscana''. Lo ha affermato il deputato fiorentino di Alleanza Nazionale, Riccardo Migliori ''chiedendo scusa ai cittadini toscani''. Al momento della votazione An si espresse a favore del nuovo testo. ''Dispiace - scrive Migliori in una nota - per gli statuti delle altre regioni che, a questo punto, subiranno la stessa sorte.

Dispiace per la Cdl toscana, che aveva votato le sintesi equilibrate cui era pervenuto lo statuto regionale e che oggi si ritrova con un handicap delegittimante verso le prossime elezioni del 2005''. ''Dispiace - aggiunge ancora Migliori, che e' anche vicepresidente della commissione parlamentare per le questioni regionali - perche' in un momento di confronto istituzionale sul federalismo, il governo da' prova di estivo analfabetismo costituzionale''.

"Un governo talebano blocca uno Statuto europeo".

questo il commento di Arcigay Toscana che prepara a Firenze manifestazione nazionale delle coppie di fatto.
«Stiamo valutando l'opportunità di organizzare una grande contro-manifestazione invitando tutte le famiglie a scendere per le strade insieme ai loro bambini». Lo ha annunciato dichiarato il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli dopo le dichiarazioni del presidente dell'Arcigay regionale De Giorgi che «invita a manifestare contro la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale lo statuto della Regione Toscana, in particolare nel "riconoscimento delle coppie di fatto"».
«Abbiamo appreso con soddisfazione la decisione del Consiglio dei Ministri - ha detto Razzanelli - anche da parte del nostro gruppo consiliare erano state mosse critiche alle nuove norme dello statuto regionale approvato lo scorso 19 luglio.

Gli amministratori ed i politici toscani devono tener conto del fatto che la difesa dei valori e dei principi sanciti dalla nostra Costituzione fanno parte di un patrimonio culturale e sociale da cui attingono sia lo statuto del Comune che quello della nostra Regione. Le radici cristiane hanno sempre contraddistinto la nostra città e la Toscana tutta».
«In questo momento particolare per i cattolici ed i credenti di tutte le religioni - ha proseguito il capogruppo dell'UDC - la globalizzazione dei diritti civili non può far diventare famiglia e dare dei diritti a entità giuridiche che non sono costituite da un uomo ed una donna.

Non si possono prevedere "deviazioni" e soprattutto si deve tener conto che la vera "famiglia" è l'unica cellula vitale che può ancora salvaguardare la nostra società attuale dal processo disgregativo attualmente in atto».
«Pretestuosa e ingiustificata». Così il consigliere dei DS Dario Nardella commenta la decisione del Governo di impugnare lo statuto della Regione Toscana, sul punto che riguarda la titolarità della tutela dei beni culturali, davanti alla Corte Costituzionale.
«La Regione Toscana - ha spiegato Nardella che è anche responsabile culturale dei DS di Firenze - individua, fra le sue finalità principali, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico.

Si tratta di un diritto-dovere fondamentale che non ha niente a che vedere con le competenze legislative, che rimangono allo Stato».
«Ecco perché il Governo, su questo punto del ricorso - ha concluso il consigliere dei DS - riceverà una cocente delusione».

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