Petardo contro un banchetto del Codacons alla Fortezza da Basso
Più di 35 mila visitatori a Terra Futura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2004 22:56
Petardo contro un banchetto del Codacons alla Fortezza da Basso<BR>Più di 35 mila visitatori a Terra Futura

Petardo contro un banchetto dell'associazione consumatori Codacons, allestito a Firenze alla Fortezza da Basso per 'Terra Futura' allo scopo di raccogliere le firme per Lista consumatori che si presentera' alle prossime elezioni europee. Il petardo e' esploso non procurando per fortuna alcun ferito. Immediato l' intervento delle forze dell'ordine.Il Codacons giudica "grave l'episodio che va ad aggiungersi a quello di pochi giorni fa a Milano, quando gli attivisti dell'associazione sono stati aggrediti da alcuni commercianti mentre stavano raccogliendo le firme per la Lista".
Grande frequentazione dei convegni e folla vivace tra gli stand e gli spazi di animazione all’aperto per questa prima edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità che si chiude oggi alla Fortezza da Basso di Firenze.
Ecoefficienza, chimica verde, agricoltura biologica, mobilità: queste le sfide da vincere per imprese ed istituzioni.

A Terra Futura si sono confrontate con le reti del consumo critico, il commercio equo, i gruppi d’acquisto e tutte le pratiche dal basso che cercano di ripensare il nostro stile di vita quotidiano. Ugo Biggeri, presidente della Fondazione Responsabilità Etica e tra gli organizzatori di Terra Futura, individua uno dei principali meriti dell’iniziativa di Firenze proprio “nella contaminazione tra le diverse esperienze di sostenibilità sociale ed ambientale. In questi quattro giorni abbiamo dimostrato che vivere bene e con meno risorse è possibile a cominciare da noi stessi, come cittadini, consumatori, imprenditori, amministratori.

Abbiamo il compito di lavorare insieme per costruire un modello di sviluppo che metta al centro la persona e l’ambiente, coniugando scelte personali, politiche e di investimento, con la qualità della produzione e dei rapporti sociali all’interno e all’esterno del ciclo economico”. Terra Futura è stato anche uno spazio aperto alle buone pratiche: sono stati 3000 i chili di farina di Libera venduti ai visitatori di Terra Futura al posto del biglietto d’ingresso: una farina prodotta a Corleone, con frumento coltivato in terreni confiscati alla mafia dalla cooperativa Lavoro e non solo, socia di Arci di Libera e di Banca Etica.

Il ricavato servirà a finanziare il lavoro di trebbiatura della prossima estate.

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