322 beni pubblici toscani nell’elenco della Patrimonio spa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2003 19:48
322 beni pubblici toscani nell’elenco della Patrimonio spa

FIRENZE- La biblioteca Marucelliana di Firenze, la Sovrintendenza ai Monumenti di Arezzo, gli archivi di Stato di Lucca e Firenze, l’Istituto Geografico Militare, i fari della Capitaneria di porto di Grosseto, Orbetello e dell’Isola del Giglio, la torre dell’orologio con la chiesetta e le abitazioni dell’Isola della Gorgona: tutti questi e molti altri edifici pubblici fanno parte dei 322 beni demaniali toscani inseriti nell’elenco dei beni potenzialmente alienabili allegato al decreto di costituzione della Patrimonio spa, l’azienda creata dal Governo per sfruttare a fini economici il patrimonio pubblico italiano.

Sul loro futuro, in particolare su quello degli edifici e delle aree di maggior pregio, la Regione ha chiesto precise garanzie. La creazione della Patrimonio spa ha suscitato mai sopite polemiche riguardo alla possibilità, innegabile ad un’azienda privata, di affittare o persino vendere i beni in suo possesso. Per questo la Toscana ha voluto procedere ad una dettagliata mappatura dei beni che potrebbero essere trasmessi dallo Stato all’azienda, verificandone l’effettiva funzione, la collocazione e lo stato di conservazione.

Il risultato è stato stupefacente: oltre a numerose piccole caserme o stazioni di Polizia e Carabinieri (ben 77 in tutta la Toscana e 29 nella sola provinmcia di Firenze), a depositi militari, uffici delle capitanerie di porto, carceri, depositi, fondi, garage, terreni, residenze ed uffici, nell’elenco figurano anche parchi, palazzi, biblioteche e consistenti parti del patrimonio storico, architettonico e ambientale dell’Arcipelago Toscano.
“Dopo aver letto l’elenco dei beni - dice l’assessore regionale alla cultura Mariella Zoppi – ed aver visto che dei veri e propri tesori pubblici, edifici di grande qualità architettonica, bellezza e pregio storico-artistico, potrebbero venire, di fatto, sottoposti all’arbitrio di un’azienda privata, abbiamo ritenuto doveroso pretendere dal Governo almeno una minima garanzia sul loro futuro.

Per questo abbiamo chiesto l’applicazione di una notifica necessaria per vincolare i futuri utenti o acquirenti degli edifici di maggior pregio a rispettare determinati parametri. Si tratta di una parte consistente del patrimonio pubblico toscano ed è non soltanto nostro diritto, ma anche nostro dovere cercare di tutelarlo per quanto possiamo da eventuali scempi o speculazioni”. Sono 80 i beni, accuratamente selezionati, per i quali la Regione ha chiesto la notificazione in base alla legge 490 del ’99.
Anche la provincia di Firenze è toccata dalle vicende legate alla Patrimonio spa.

Tra i vari beni presenti nell’elenco, fanno parte di quelli per cui la Regione ha chiesto la notifica la biblioteca Marucelliana e molti altri palazzi storici del Comune di Firenze, tra cui l'Istituto Geografico Militare di via Strozzi e via Battisti, la sede dell'Ente nazionale assistenza magistrale e l'Ufficio del Territorio (ex Conservatoria), l'Ufficio centrale per la giustizia minorile, l'autoparco della Polizia, il Commissariato di polizia Oltrarno e il centro amministrativo regionale, numerose residenze, uffici e negozi in via S.

Niccolò, Costa S. Giorgio, via del Bobolino, via Segni, piazza delle Vittoria e piazza San Felice, gli ex Granai Medicei (ora sede dell'Ispettorato Logistico militare), la direzione di sanità delle forze armate e il comando della Guardia di Finanza (sezione operativa compagnia e tenenza di Firenze centro e polizia tributaria investigativa), l'Agenzia del territorio (ex catasto), il centro militare di medicina legale, la sede del Sert e dell'associazione il Carmine, lo stabilimento chimico farmaceutico militare, i locali del centro militare di medicina legale, l'ospedale militare di via San Gallo, la sede della Polizia di Stato e la Caserma Morandi, l'Istituto agronomico d'Oltremare e le scuole di guerra aerea e di applicazione dell'aereonatica militare.

Figurano inoltre nell’elenco l'ex Casa del Fascio di Barberino di Mugello, attuale sede del Corpo forestale e delle Poste, e la stazione dei Carabinieri di Vaglia. Tra i beni compresi nel territorio provinciale per i quali la Regione non ha richiesto particolari tutele ci sono inoltre 25 stazioni dei carabinieri, 4 sedi della Polizia e 3 della Guardia di Finanza (tra cui il Comando regionale), 2 sedi del Corpo forestale dello stato, la caserma dei "Lupi di Toscana", il carcere nuovo di Empoli, il Piccolo Teatro e il circolo Acli di Rufina, le sedi della Misericordia di Pontassieve e l'area depositi della protezione civile di Barberino di Mugello, molti edifici adibiti a residenza, terreni incolti, vecchi depositi militari, aree di esercitazione, l’ex scuola di sanità militare, la Caserma Predieri, gli uffici dell'aereonautica e della marina militare.

Tra i beni interessati si segnalano anche, a Firenze, l'Archivio di Stato, alcuni uffici giudiziari e il centro operativo Inps dell'Isolotto.

In evidenza