"Il Novecento del lavoro" a Lastra a Signa
Prossimamente al cinema: Satin Rouge di Raja Amari: aspettando con la Tunisia l’8 marzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2003 14:53
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Il film è stato prodotto dalla regista tunisina con l’aiuto della Francia. Presentato a Torino Film Festival 2002, ha vinto il premio per il miglior film.
La storia si svolge nella Tunisia di oggi e l’intreccio filmico è costituito da Una madre, una figlia ed un uomo.
Un triangolo perfetto che svelerà le ottusità e i compromessi fatti dai personaggi che sottostanno ai loro doveri.
Dovere, quello della madre ,che dopo la morte del marito, si rinchiude in vestito largo per non far vedere il proprio corpo ancora appetibile. Dovere, quello della figlia nel proteggere le madre dai nuovi desideri adolescenziali che la farebbero sentire in colpa provocando una appagamento sentimentale e mettendola in competizione con l’altra donna di casa.


Dovere,egoistico, quello del musicista , di conquistare una ragazza più giovane e progettare un futuro , senza però rinunciare ai piaceri di possedere una donna matura, della quale non conosce ancora niente ma che ha visto ballare nel “Cabaret”.
Sì, perché tutto il film danza sulla musica del “Cabaret” dove il fumo degli uomini abbraccia le forme di quelle donne, seminude, di incerta moralità,che si trasformano ogni sera per guadagnare.La musica ci fa sorridere,muovere e desiderare di entrare in quel locale dove Lilia ritrova se stessa.

I suoi occhi neri, i suoi capelli lasciati cadere sul collo, il suo seno prosperoso: il suo corpo danza luccicante e senza freni e si libera finalmente da quello che tutti si aspettano da lei.
Chokri accompagna la rinascita di Lilia tamburellando sul suo strumento e la desidera: una donna pudica all’inizio, non per volontà ma per ruolo sociale. La passione è parte di lei e non stenterà ad esplodere. La figlia, Salma la mattina frequenta la scuola di danza dove Chokri accompagna con la sua musica i giovani corpi alla tradizionale danza tunisina.


Conflitto di interessi tra madre e figlia risolti superbamente dall’intelligenza di una donna ormai libera.
Le divertenti donne di questo film che si aiutano, sono vere. Vivono qui, ora e per sempre. Danzano la loro vita sapendo che il tempo potrà togliere qualcosa al loro corpo ma non ai loro desideri, poco alla loro amicizia fatta di collaborazione.
Il loro corpo è intimamente libero dagli sguardi di chi le vorrebbe possedere. La loro mente è dentro le note.
[G. G.]

Il comune di Lastra a Signa, l'Associazione Villa Caruso in collaborazione con la rivista Microstoria, l'Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico, e l'Istituto Ernesto De Martino, presenteranno il prossimo venerdì 7 marzo alle ore 21, presso il cinema Moderno di Lastra, la pellicola restaurata di Gillo Pontecorvo "Giovanna".

Seguirà poi una tavola rotonda sul tema "La donna e il lavoro" alla quale parteciperanno Valeria Fedeli, segretaria nazionale Filtra Cgil, Antonio Medici, curatore del libro "Storia di Giovanna e del suo restauro", Ivan della Mea, presidente dell'Istituto Ernesto De Martino, Carlo Moscardini, sindaco di Lastra, Fabrizio Nucci, direttore della rivista Microstoria.
Venerdì 14 marzo, presso il circolo arci Le Cascine a Lastra, alle ore 21,15, nell'ambito della rassegna cinematografica "Il Novecento del lavoro" si terrà un dibattito sul tema "1896: le tracciaiole in sciopero".

Interverranno Cristiano Rigoli, assessore alla cultura del comune di Lastra, Giampiero Fossi, direttore del polo museale di villa Bellosguardo, Roberto Lunardi, direttore del Museo della Paglia di Signa e Fabrizio Nucci, direttore della rivista Microstoria. Seguiranno le proiezioni d'alcuni filmati.
[S. R.]

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