Luca Montezemolo: «Il salva bilanci è indegno»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2003 08:54
Luca Montezemolo: «Il salva bilanci è indegno»

Per Walter Veltroni, sindaco di Roma: «E’ moralmente e istituzionalmente inaccettabile». Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari e vicepresidente onorario del Bologna Calcio: «E’ l’esatto opposto di quello che dovrebbe avvenire in un Paese serio». Il decreto che permetterà alle società calcistiche di «spalmare» in dieci esercizi finanziari la perdita per la svalutazione del patrimonio-giocatori è sempre più un caso. Sia sportivo che politico. I rappresentanti dell’opposizione, anche se al Senato non hanno i numeri per bloccare l’iniziativa già approvata dalla Camera, promettono comunque battaglia.

Il sindaco Veltroni è stato molto esplicito alla presentazione del bilancio del Comune di Roma: «Noi facciamo i salti mortali per far fronte ai servizi sociali e le squadre di calcio possono invece risparmiare 875 milioni di euro. Questo decreto è l’elogio del superfluo quando c’è invece in gioco la vita delle persone più povere». Luca di Montezemolo è invece intervenuto a una lezione «di management di successo» tenuta ai 52 neo diplomati del Master Businness Administration di Profingest, la scuola di management creata a Bologna da Prodi: «Invece di premiare coloro che tengono i conti in ordine - ha detto - si trovano cavilli indecorosi per coprire le malefatte di una classe dirigente».

Il Bologna è stata l’unica squadra ad aver già svalutato il suo patrimonio-giocatori. In pratica ha pagato subito quello che le altre società potranno fare in dieci anni. L’ennesimo segnale che, in Italia, conviene sperare in un condono piuttosto che metter subito in ordine i conti. Il presidente della Federcalcio, Franco Carraro, ha naturalmente difeso il decreto del governo: «Rimarrà una tantum . L’andamento della situazione generale ha fatto sì che, negli anni scorsi, il costo per i trasferimenti fosse abnorme.

Oggi sappiamo che i valori sono drasticamente scesi. Per riportare i bilanci alla realtà, senza costringere gli azionisti a dissanguarsi, si consente di ammortizzare i costi. E il costo per lo Stato è pari a zero. Rispetto le opinioni, ma non i moralismi fatti da persone che nella loro vita non sempre hanno avuto comportamenti etici». (as)

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