Sono tornate alla loro originaria collocazione, nell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, 14 pagine di un prezioso corale miniato trafugate nel 1975. All’epoca i ladri, che entrarono dalla porta della biblioteca e portarono via la refurtiva nascosta dentro sacchi dell’immondizia del Comune di Roma, rubarono sedici dei venti corali custoditi nella chiesa, ogni corale composto da una ventina di pagine. Considerando che ogni pagina viene commercializzata a circa 30 milioni delle vecchie lire, si può ben capire l’entità del furto.
Le pagine sono state ritrovate in Inghilterra due mesi fa, messe in vendita da una casa d’aste. A dare l’allarme e permettere il ritrovamento è stato uno studioso americano, la cui moglie era stata poco tempo prima in visita a Monte Oliveto Maggiore e aveva ammirato quello che rimaneva dei codici miniati. Insospettito da quanto aveva visto nel catalogo della casa d’aste, lo studioso ha avvertito la Soprintendenza dei Beni Culturali di Siena, quindi si è mobilitata Scotland Yard e i Carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Firenze.
Al termine di minuziose indagini che ne hanno accertato la provenienza, le pagine sono state riconsegnate all’Abbazia e riconsegnate oggi nel corso di una cerimonia ufficiale. Al momento nell’inchiesta non ci sono indagati, perché non si sa ancora come le pagine siano arrivate alla casa d’aste. Una curiosità: la restituzione è avvenuta proprio nel giorno in cui l'Abate Generale Riccardo festeggia i suoi 10 anni alla guida dell'Abbazia di Monte Oliveto.
