Piano rifiuti speciali approvato in Consiglio provinciale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2002 07:09
Piano rifiuti speciali approvato in Consiglio provinciale

Un lungo lavoro, iniziato questa estate e finito poche settimane fa. Il Consiglio Provinciale ha approvato il Piano di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi (a favore la maggioranza con 20 sì, contrarie le opposizioni con 11 no) ed ha respinto l’ordine del giorno di accompagnamento al piano presentato da Rifondazione Comunista e fatto suo anche dai consiglieri della Casa delle Libertà che impegnava la giunta a mettere sotto controllo e vigilare sulle attività della ditta Ecos di Barberino Val d’Elsa e proporre uno o più siti idonei per il trasferimento della ditta stessa (20 i no della maggioranza, 11 i sì delle opposizioni).

Sul tema però si tornerà a parlare in sede di commissione consiliare. “Il piano per i rifiuti speciali non è assolutamente equiparabile alla competenza che la provincia ha per quanto riguarda la gestione dei rifiuti solidi urbani. Questo piano – ha osservato l’assessore all’ambiente della Provincia Gori – è una ricognizione attenta ed approfondita su tutta la problematica produzione dei rifiuti speciali. Tutti i dati raccolti suscitano degli intendimenti di natura politica più che di competenza amministrativa.

La produzione regionale di rifiuti speciali deve essere messa in luce perché di gran lunga superiore a quella prodotta dai centri urbani. In Toscana sono annualmente 9 milioni le tonnellate di rifiuti prodotti tra inerti e speciali. I rifiuti urbani ammontano a 2 milioni di tonnellate. Il settore dei rifiuti speciali è quello di maggior interesse ed occorrono, per il futuro, impianti di smaltimento finale, o discariche per rifiuti speciali come l’amianto, impianti di trattamento termico. Tutta la cartografia che correda il piano dimostra che sono pochissimi i punti sul nostro territorio provinciale dove possono essere realizzati questi impianti, viceversa gli impianti di incenerimento potrebbero essere realizzati in alcune aree industriali”.
Targetti, consigliere dei Comunisti italiani, ha sottolineato che nel piano “non è specificata la pianificazione.

Non è chiaro – ha detto Targetti – come devono essere gestiti questi rifiuti speciali”. Una richiesta di maggiori controlli è arrivata dal consigliere di Forza Italia Bertini: “Su questi impianti i controlli devono essere puntuali, precisi e seri. La dimostrazione l’abbiamo avuta per la Ecos. Se non ci fosse stata una battaglia continua da parte del sindaco di Barberino – ha spiegato Bertini – che ha scoperchiato un pentolone di inadempienze nessuno veniva a conoscenza dell’utilizzo, a dir poco criminale, delle sostanze che venivano trattate nell’impianto”.

Per Massai di An “il piano presentato è pieno di buoni suggerimenti, ma non può essere applicato poiché la Provincia può solo dire che in alcune zone non si mette niente per lo smaltimento dei rifiuti speciali ma gli impianti che sono già all’interno della Provincia rimangono”. Sensi di An ha invece sottolineato come esista anche un piano per bonificare tutte le aree destinate a discarica: “A Firenze c’era un impianto di incenerimento a San Donninno: hanno cercato la diossina per 30 anni.

Non c’era – ha detto Sensi – però è stata chiusa”. Per Cecconi dei Ds si contesta soprattutto la legge: “non ci piace, è fatta male, ci chiede cose assurde. Non si può dire molto su questo piano – ha affermato Cecconi – gradirei una normativa che ci consenta di essere più vicini, di controllare meglio ma noi abbiamo avuto questo compito e non sono state presentate proposte altenative”. Il consigliere di Rifondazione Comunista Parotti è tornato sul tema della Ecos: “E’ su un sito a rischio, oggetto di inondazioni nel ’66, ’91 e ’92.

Il percorso individuato dalla Provincia è errato – ha chiarito Parotti – perché dovrebbero esserci leggi che controllino i modelli produttivi”.

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