A Piombino un protocollo d'intesa con i Comuni della Val di Cornia: la Regione finanzierà metà impianto di produzione di Cdr

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2002 06:57
A Piombino un protocollo d'intesa con i Comuni della Val di Cornia: la Regione finanzierà metà impianto di produzione di Cdr

PIOMBINO (LI)- Rifiuti e bonifica delle aree industriali. Sono le maggiori questioni affrontate dal protocollo d’intesa firmato ieri tra la Regione Toscana, la Provincia di Livorno, il circondario della Val di Cornia e i comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sasseta. La Regione si impegna a realizzare l’impianto di produzione di Cdr da rifiuti urbani e speciali di Ischia di Crociano, nel comune di Piombino: costo oltre 2 milioni e 788 mila euro, contributo pari al 50 per cento finanziabile con risorse europee.

La Regione contribuirà poi alla progettazione di una piattaforma polifunzionale per il trattamento dei rifiuti speciali provenienti dall’impianto Lucchini con produzione di materiale inerte e agli studi necessari per la predisposizione di un piano provinciale di bonifica. Ma il protocollo di ieri, che sostituisce il precedente siglato nel 1997, è un accordo a tutto tondo e parla anche di infrastrutture, qualificazione culturale attraverso la valorizzazione dei parchi, urbanistica, sanità ed approvvigionamento idrico.

Tutti obiettivi da realizzarsi entro il 31 dicembre 2004, per un’area come la Val di Cornia che rimane ancora oggi legata alla siderurgia ma dove la vocazione turistica inizia a farsi sempre più sentire. Sul fronte in particolare delle infrastrutture gli obiettivi centrali rimangono la trasformazione della variante Aurelia in arteria con tipologia autostradale, il prolungamento della 398 fino al porto, la progettazione della ex 398 per l’attraversamento di Suvereto, la due mari, il miglioramento dell’accesso alla città di Piombino, il potenziamento dell’area portuale.

La Regione chiederà l’inserimento, nell’intesa con il governo che dovrà seguire alla “legge obiettivo”, del nuovo collegamento stradale con il porto di Piombino da attuarsi tramite il Programma pluriennale Anas 2002-2004. Palazzo Bastogi si impegna inoltre a sostenere i comuni della Val di Cornia nelle richieste avanzate a Trenitalia e a prevedere interventi sulla 398 nel programma di investimenti sulla viabilità di interesse regionale.

Alcuni dati sulla Val di Cornia
Popolazione in calo
La popolazione della Val di Cornia dal 1951 al 1981 è cresciuta (16,2%), più della media regionale (+11,8%) ma meno di quella provinciale (+19,3%): sono aumentati gli abitanti dei comuni costieri e diminuiti quelli dell’entroterra.

Poi dal 1981 il numero dei residenti ha subito un’inversione - meno 4,9 % fino al 1991, meno 6,1 % dal 1991 al 2001 - mentre è cresciuto proporzionalmente il numero degli anziani, tant’è che l’indice di vecchiaia è oggi assai superiore a quello toscano.
Pil che cresce. La ricchezza prodotta è comunque in ascesa, grazie anche al boom delle esportazioni (+52,2%). Tra il 1999 ed il 2000 la Val di Cornia ha fatto registrare un consistente incremento del Pil (+7,4%), assai superiore a quello di due anni prima (+0,6%) e maggiore sia di quello provinciale (+4,4%) che di quello regionale (+3,6%).


Consumi bassi
La ricchezza prodotta, legata ancora in buona parte agli impianti siderurgici, abbandona però velocemente il territorio, visto che se il Pil procapite rimane assai alto (52,5 milioni di lire contro i 42,7 della regione) ma assai più bassi sono i consumi per residente (22,2 milioni, inferiori ai 24,1 della regione e ai 23,6 della provincia).

“Questo protocollo rappresenta un impegno preciso della Regione per fare della Val di Cornia un’area importante per l’intera Toscana”.

E’ il commento del presidente Claudio Martini sull’accordo siglato ieri a Piombino con la provincia di Livorno e i comuni del circondario. Con lui c’erano anche sei assessori: Benesperi, Brenna, Guidi, Franci, Montemagni e Zoppi. “Con questo protocollo – ha spiegato Martini - vogliamo migliorare la qualità di vita dei cittadini e per questo l’attenzione nostra e degli enti interessati si è concentrata sulle questioni ambientali. Ma intendiamo ulteriormente sviluppare anche le risorse turistiche dell’area e quel grande giacimento culturale costituito dai suoi sei parchi.

La Val di Cornia ha dimostrato infatti di non voler rinunciare alla sua struttura produttiva, qualificandola, ma di sapersi anche aprire verso nuove strade”. Nel protocollo siglato c’è spazio pure per lo sviluppo delle infrastrutture telematiche: a servizio delle piccole imprese come con lo sportello unico, ma non solo. Dei 14 progetti regionali e servizi on line finanziati dal governo con 14 miliardi di vecchie lire, ben dieci coinvolgono i comuni della Val di Cornia. Poi c’è la formazione.

“In un territorio che cerca di reinventarsi, la formazione e riformazione divengono essenziali – ha sottolineato Martini – Ed un segnale positivo costituisce la prevista apertura di uno sportello universitario a Piombino”. “Questo protocollo – ha concluso il presidente – è la conferma inoltre di come la Regione voglia investire sul territorio e di come non esistano di fatto separazioni di ruoli: il cittadino ha bisogno ora della Regione, ora delle Province e ora dei Comuni e spesso di tutti e tre assieme.

Questo strumento serve a rafforzare la collaborazione, in una dimensione europea dove i progetti isolati oramai non sono più presi in considerazione”.

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