"Noccioline" al Teatro Della Limonaia di Sesto Fiorentino venerdi 18 Ottobre nell'ambito di Intercity Atene
Prima dello spettacolo alle ore 21.00 incontro con Fausto Paravidino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2002 06:53
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La comunicazione, i linguaggi, le mode, i sogni, i vizi e le virtù dei giovani sono al centro di "Noccioline" il nuovo spettacolo scritto da Fausto Paravidino. Con l'essenzialità delle strisce di Schulz, Paravidino illustra in 23 quadri altrettante situazioni. I personaggi hanno i nomi famigliari delle celebri vignette: Charlie, Linus, Lucy, Pig Pen, l'immancabile cane Snoopy. Ma per l'autore sono solo un pretesto, un riferimento a un'epoca, uno stile, un modo di intendere la vita stessa senza prendersi troppo sul serio grazie al filtro dell'ironia.

Coca Cola, patatine, televisione: quale adolescente non si riconosce in questi fondamentali elementi della propria quotidianità? A questo punto però il lavoro prende un'altra piega, cambia totalmente registro. La situazione si sposta in un posto di polizia, il tono colloquiale, amichevole sparisce e gli ex amici si ritrovano a tu per tu con la dura realtà della violenza, della repressione e del carcere. Non sarà difficile, soprattutto per gli spettatori genovesi, quasi rivedere alcune situazioni raccontate dai giovani arrestati durante il G8.
Sergio Maifredi, regista, è attivo stabilmente dal 1995 al Teatro della Tosse, di cui dal 1997 è vicedirettore; tra i numerosi spettacoli che ha diretto da segnalare Teppisti! di Giuseppe Manfridi (1993), Mercedes di Thomas Brasch (1994), Vittime del dovere di Eugene Ionesco (1996-1997), Road di Jim Cartwright (1997), Il pazzo e la monaca di Stanislaw Witkiewicz (1999) e La partitella di Giuseppe Manfridi (2000-2001).
Fausto Paravidino, attore e drammaturgo, ha ventisei anni, una cospicua produzione al suo attivo e fa parte di Gloriababbi, una compagnia teatrale che ha fondato.

Questi suoi testi: Trinciapollo (1996; Roma, 1999), Gabriele (Roma, 1998), Due fratelli (Bolzano, 1999), per cui ha ottenuto il Premio Tondelli all’interno del Premio Riccione, La malattia della famiglia M (Udine, 2000), una commissione del Premio Candoni, Natura morta in un fosso (Milano, 2001), Genova 01 (Roma, 2001) e Noccioline (Sesto Fiorentino, 2002).

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