Alta Velocità: si dimette il presidente dell'Osservatorio, mentre l’ennesima emorragia idrica è tuttora in corso a Marzano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2002 07:32
Alta Velocità: si dimette il presidente dell'Osservatorio, mentre l’ennesima emorragia idrica è tuttora in corso a Marzano

FIRENZE- In occasione della riunione dell'Osservatorio ambientale nazionale svoltasi mercoledì sera a Firenze, il suo presidente, l'ingegnere Bruno Agricola, nuovo direttore del servizio Via, ha dichiarato di essere dimissionario dalla carica. A fronte di questa notizia l'assessore all'ambiente Tommaso Franci sollecita l'immediata sostituzione e la nomina di un nuovo presidente, affionché questo possa operare in condizioni ottimali a fronte dell'attuale e delicata fase dei lavori. L'Osservatorio ambientale nazionale è stato riconvocato per il prossimo venerdì 19, in modo da esaminare gli ulteriori approfondmenti richiesti nel monitoraggio circa la nuova venuta d'acqua sul fronte di Marzano e necessari per determinare le condizioni di riapertura dei lavori sul cantiere.

Franci ha colto l'occasione per sottolineare di nuovo la necessità di aprire un tavolo di trattative con il governo, in grado di dare adeguate risposte alle accertate carenze della valutazione di impatto ambientale dei lavori dell'Alta Velocità in Mugello, promuovendo così i necessari interventi di mitigazione e restauro. "Due anni dopo aver accertato le carenze della vecchia valutazione di impatto ambientale - ha sottolineato l'assessore - non solo possiamo dire di conoscere il vero quadro degli impatti ambientali, ma anche di disporre di una adeguata tipologia degli interventi che dovranno essere attuati.

E' un bagaglio di conoscenze sia nella realizzazione dell'opea che nella mitigazione degli impatti non evitabili, che deve essere tradotto in scelte concrete, in interventi adeguatamente finanziati. E' necessaria una rapida revisione degli accordi procedimentali e del quadro prescrittivo e tutto questo dovrà essere oggetto di un confronto con il governo e la Tav. Quando rimangono ormai due anni, due anni e mezzo di lavori questa è l'unica possibilità che può essere data per salvare il salvabile e l'unica alternativa al contenzioso per danno ambientale".


"Come concordato durante l’incontro dello scorso 1 luglio in relazione alle esigenze di reciproca informazione e trasparenza sul tema delle conseguenze della cantierizzazione TAV che interessa il territorio del Comune di Borgo San Lorenzo, Le chiediamo di trasmetterci con ogni possibile cortese sollecitudine informazioni e documentazione", scrive il portavoce di Idra al sindaco Antonio Margheri riferendosi alla recentissima nuova interferenza – tuttora in corso - con la falda acquifera nella galleria di Marzano, ai contenuti e ai risultati della riunione dell’Osservatorio Ambientale nazionale in programma lo scorso 10 luglio, e alle misure che l’Amministrazione Comunale ha predisposto o intende adottare nei confronti di CAVET, di TAV e/o di altri soggetti coinvolti nelle procedure di approvazione e di realizzazione del progetto TAV nell’ambito del territorio comunale di Borgo S.

Lorenzo.
Idra propone inoltre al sindaco della città capoluogo del Mugello una riflessione. "Cogliamo l’occasione per chiederLe se anche Lei non condivida con noi il timore che il ripetersi puntuale di eventi così disastrosi sul piano ambientale, per giunta nello stesso punto critico (la galleria di Marzano), possa ricevere una lettura diversa da quella del semplice "incidente ripetuto di percorso". Ricordiamo come l’interferenza con la falda e le sorgenti di Case d’Erci e La Rocca, del marzo 2000, quella che lasciò senz’acqua le comunità di Luco e di Grezzano, fosse stata preceduta da rigorose analisi previsionali, vanificate poi dalle conseguenze di modalità assai discusse di attuazione e di progressione dello scavo.

Anche nella primavera e poi nel giugno del 2001 la galleria di Marzano è stata protagonista di ingenti perdite di acqua di falda, che hanno dato origine anche a uno specifico filone di inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Firenze. Oggi registriamo che - se risponde al vero quanto si dice per ora in via informale - l’evento segnalato il 1 luglio sarebbe in realtà iniziato il 27 giugno, senza che le autorità di controllo ne siano state informate per almeno tre giorni, dunque".
L’associazione di volontariato così conclude: "Non sussistono dunque anche a Suo avviso, gentile Sindaco, gli estremi per paventare che possa essere in atto una strategia sistematica di prosciugamento in quota delle falde, delle sorgenti e dei torrenti, una strategia dalla quale siano suscettibili di trarre beneficio diretto o indiretto interessi diversi e divergenti da quelli della tutela del territorio e delle comunità che lo abitano? O quanto meno, non ritiene Ella che comunque i fatti sono tali da legittimare il sospetto che interessi in conflitto radicale con quelli del buon governo del territorio risultino oggettivamente favoriti dalle conseguenze della cantierizzazione TAV nel Comune di Borgo S.

Lorenzo?".

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