Fondo nazionale per le politiche sociali: “Il Governo riassegni 50 milioni di euro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2002 19:29
Fondo nazionale per le politiche sociali: “Il Governo riassegni 50 milioni di euro”

4 giugno 2002 - Su proposta del consigliere Alessio Pancani (Comunisti italiani) il Consiglio provinciale, approvando una sua mozione con i voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra e di Rifondazione comunista, chiede al Governo di riassegnare “immediatamente” la somma di 50 milioni di euro, per l’anno 2002, in favore del Fondo nazionale per le politiche sociali (che fa riferimento alla legge 8 novembre 2000, n. 328). Un decreto legge, il n. 4 del 25 gennaio scorso, prevede infatti che per la copertura finanziaria degli interventi per fronteggiare l’emergenza Bse (il fenomeno encefalopatia spongiforme più noto come ‘Mucca pazza’) si ricorra a 50 milioni di euro mediante la riduzione dell’autorizzazione di spesa del Fondo nazionale per le politiche sociali, destinato alla promozione e al raggiungimento degli obiettivi di politica sociale, venga alimentato annualmente dalla legge finanziaria.

Nel corso del dibattito parlamentare sul disegno di legge finanziaria 2002 destinate al Fondo sono risultate largamente insufficienti rispetto alle reali esigenze del Paese, larga parte delle forze parlamentari ne hanno chiesto l’aumento e pertanto occorre assicurare la dotazione che è stata ridotta per fronteggiare la Bse. “Riteniamo – ha spiegato Pancani – che la scelta di considerare le politiche sociali il fanalino di coda del nostro sistema statale sia grave ed irresponsabile. La spesa sociale viene vista come la cenerentola delle altre politiche attuate dal Governo.

Sono scelte che la maggioranza che governa il nostro Paese ha portato avanti in tutti questi mesi per curare e garantire gli interessi e i privilegi di pochi”.
“Avrei votato a favore di questa mozione – ha detto Pier Giuseppe Massai di An – se Pancani non si fosse gettato in un comizio astioso contro il Governo. Abbiamo votato, con il Centrodestra, altre mozioni presentate da Pancani perché abbiamo capito che muovevano da motivazioni giuste. In questo caso Pancani esprime un interesse politico di bottega”.

“Sono allibita da questo intervento – ha replicato per i Ds Rosa Barone – Non si può accettare che quando Pancani parla come disabile va bene, ma quando parla come comunista no. Il punto di fondo che c’è un’inconciliabilità tra l’idea di sviluppo economico del Governo e le necessità dell’assistenza sociale”. “Sì, le culture che ci ispirano sono diverse – ha detto Fabio Filippini, di Forza Italia – ma quanto all’assistenza è stato il Governo Berlusconi a portare le pensioni a un milione al mese.

Non lanciamo cortine fumogene di pericolosità”. “Pancani – ha dichiarato Massimo Marroncini, dei Comunisti italiani – ha fatto intervento di altissimo livello, suffragato dai fatti. Noi non siamo d’accordo con la logica che crea cittadini di serie A e di serie B per poi portare l’elemosina a questi ultimi”. Se il Consiglio si fosse più attenuto all’oggetto della mozione, secondo Guido Sensi (An), “si sarebbe data una risposta meno retorica ma più intelligente. Comunque, la maggioranza pensi ai soldi che la Regione Toscana dà ai manager che poi fanno i tagli”.

Rifondazione è d’accordo con la mozione, tuttavia, per Piero Parotti, “c’è una grande diversità anche tra noi e il Centrosinistra che ha percorso le strade e le logiche della privatizzazione dei servizi”. “Per Berlusconi – ha aggiunto Eugenio D’Amico (Rifondazione) – lo Stato sociale non esiste”.
Per la Giunta provinciale hanno parlato l’assessore alle politiche Davide Filippelli e il Presidente Michele Gesualdi. “Riteniamo che finanziare un provvedimento urgente come quello contro la Bse potesse essere fatto gravando su altre risorse, non sulle politiche sociali”, ha detto Filippelli.

“La linea adottata dal Governo – ha sottolineato Gesualdi – intacca il Fondo nazionale per le politiche sociali come altre scelte, come l’articolo 18, e pertanto deve essere ostacolata: ha alle spalle un visione che non si fa carico delle persone che hanno bisogno”.

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