In Toscana cresce il lavoro a tempo indeterminato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2002 19:25
In Toscana cresce il lavoro a tempo indeterminato

FIRENZE- Nel primo trimestre dell'anno il numero delle imprese a Livorno e' cresciuto di 105 unita', con un tasso di crescita pari al 15,1%, secondo i dati diffusi da Unioncamere.
"Nel 2001, e i dati del gennaio 2002 lo confermano, abbiamo registrato in Toscana una crescita dei contratti di lavoro a tempo indeterminato. Sono cifre positive che lasciano ben sperare per il futuro e che sono frutto anche delle scelte e delle politiche del lavoro della Regione Toscana". E' quanto ha dichiarato l'assessore regionale alla formazione e alle politiche del lavoro Paolo Benesperi in occasione del seminario organizzato dalla Regione Toscana e dall'Irpet (Istituto regionale programmazione economica Toscana) su "Flessibilità, partecipazione al lavoro e qualità dell'occupazione".

Un appuntamento che Benesperi ha definito "un momento di discussione importante e di grande utilità di cui c'è sempre più bisogno anche se bisogna anche rilevare che queste iniziative non sono ancora sufficienti". Nel corso del seminario molti sono stati i temi "scottanti" di cui è parlato. La discussione che ha preso spunto dalle proposte governative ispirate al "Libro Bianco" del ministero del lavoro, è proseguita con l'analisi della proposta dell'opposizione e del disegno di legge Amato-Treu.

In conclusione è stata analizzata la situazione della Toscana dove secondo i dati dell'Irpet, si è rilevato una positiva correlazione tra aumento della flessibilità e crescita dei livelli dell'occupazione, una ripresa significativa che come nel resto del paese è sostenuta da una dinamica positiva delle nuove tipologie lavorative (part-time, lavoro temporaneo). "Questi dati fanno intravedere una tendenza delle imprese ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori con contratti atipici. In particolare nella nostra Regione - ha concluso Benesperi - i successi più grandi sono stati ottenuti con il forte incremento dell'occupazione femminile e con la diminuizione della forbice tra il tasso di occupazione della costa rispetto alle zone interne".

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