In questi anni grazie al ‘modello’ toscano risparmio di 200 mld di lire sui tributi locali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2002 13:18
In questi anni grazie al ‘modello’ toscano risparmio di 200 mld di lire sui tributi locali

FIRENZE «La recente riforma costituzionale ha assegnato alle Regioni potestà legislativa esclusiva sui tributi locali, ma di fatto questa finanza di tipo federalista e largamente autonoma sta avendo una sostanziale battuta d’arresto». E’ il giudizio dell’assessore al bilancio e alla programmazione economica della Toscana, Marco Montemagni, che ha approfittato del convegno Irpet sull’Irap in programma stamani all’auditorium del consiglio regionale per alcune riflessioni sullo stato di attuazione del processo di federalismo fiscale in Italia.

«La Toscana – ha ribadito – è per un federalismo solidale ed unitario, fondato su un rapporto positivo e cooperativo con le autonomie locali. Ma è essenziale disporre di un’effettiva capacità impositiva autonoma, con piena manovrabilità dei tributi propri e possibilità di istituirne di nuovi al posto di altri. Il che non significa aumentare la pressione fiscale: noi, anzi, l’abbiamo ridotta». Dal 2001 le Onlus e le nuove imprese giovanili (per i primi tre anni di attività) pagano in Toscana non il 4,25 ma il 3,25 % di Irap.

Di mezzo punto di sconto (3,75%) godono sempre dal 2001 le imprese, con un imponibile fino a 150 milioni di lire, che sorgono in comuni interamente montani e dal 2002 sono totalmente esenti gli esercizi polifunzionali di montagna, i cosidetti “spacci”.
«Al posto di un progressivo federalismo fiscale – prosegue l’assessore Montemagni - assistiamo invece da parte del governo a spinte neocentraliste. Un esempio fra tutti è la legge delega di riforma fiscale, che pone l’Irap sullo stesso piano degli altri tributi statali e ne prevede la sua graduale eliminazione senza che le Regioni siano state prima consultate o coinvolte.

Per questo, assieme ad altri, abbiamo impugnato il provvedimento. L’Irap può essere modificata, ma va mantenuta».
«E’ vero – continua l’assessore – che di fronte alla progressiva riduzione del gettito sono previsti “trasferimenti e compartecipazioni”. Ma il federalismo diventa in questo modo mera attribuzione di risorse, perdendo la sua valenza di responsabilità nella determinazione di una politica fiscale propria con gravi incertezze anche nella definizione nei documenti di programmazione economica e finanziaria da parte degli enti regionali».

L’assessore Montemagni ritiene difficile che si possa trovare un tributo che sostituisca l’Irap con le stesse caratteristiche di manovrabilità, stabilità e collegamento alla realtà economica territoriale. Torna poi sul tema della riduzione della pressione fiscale. «Il fatto – conclude - di aver mantenuto invariate le aliquote fiscali fin dal 1994, pur in presenza di fenomeni inflattivi, e l’aver abbandonato l’applicazione di quasi tutte le tasse di concessione regionale, ha di fatto portato ai cittadini e alle imprese un risparmio per oltre 200 miliardi di lire.

Appare chiaro che la libertà e l’autonomia che reclamiamo (e ricerche come quella dell’Irpet di oggi servono a conoscere i possibili scenari e l’impatto di eventuali strategie) è per noi funzionale non ad un aumento delle tasse ma alla possibilità di modularle secondo le necessità e le peculiarità del territorio.E non è forse un caso che la Toscana sia una delle pochissime Regioni con il bilancio della sanità in pareggio e che non ha dovuto aumentare i propri tributi, né introdurre ticket come invece hanno fatto quasi tutte le altre».

In evidenza