Scuola: la nuova riforma al centro della seconda giornata dei lavori del convegno nazionale sui servizi all'infanzia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2002 18:35
Scuola: la nuova riforma al centro della seconda giornata dei lavori del convegno nazionale sui servizi all'infanzia

La nuova riforma della scuola approvata proprio ieri dal Consiglio dei Ministri è stato uno degli argomenti al centro della seconda giornata dei lavori del XIII Convegno nazionale organizzato dall'assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Firenze e dal Gruppo Nazionale Nidi - Infanzia su 'Percorsi educativi di qualità per le bambine e i bambini in Italia e in Europa'. ''La cosa più grave di questa riforma - ha detto Livia Turco, deputata Ds - è la separazione che è prevista tra l'avvio al lavoro precoce e la formazione.

Si rischia, così, di tornare indietro di molti anni: dobbiamo continuare ad offrire le stesse opportunità ai ragazzi che hanno diritto, tutti, di avere un bagaglio formativo adeguato. Così penalizzeremo, come avveniva molti anni fa, i ragazzi delle fasce più deboli''. Diverso, chiaramente, il parere di Maria Burani Procaccini (Forza Italia), presidente della Commissione bicamerale sull'infanzia. ''E' importante aver ribadito la centralità culturale dei licei, cosa che nella passata riforma era stata eliminata, ma certo occorre - spiega - che resti ai ragazzi si dia la possibilità di formarsi gradualmente e quindi anche di passare da un percorso ad un altro nel corso degli studi.

Credo che questo nella legge ci sia, altrimenti deve essere inserito: siamo alle prime battute, voglio capirla meglio''. Diversa, invece, la sua idea su un'altra parte di questa riforma, quella che interessa direttamente i bambini più piccoli. ''E' importante che si preveda di poter anticipare l'ingresso dei bambini nelle scuole elementari a cinque anni e mezzo. Sul passaggio anticipato dagli asili nido alla scuola dell'infanzia - ha proseguito - ho invece delle perplessità che voglio chiarirmi.

Se si parla di una possibilità, con un accordo tra genitori e educatori va bene, è accettabile. Se fosse un passaggio drastico no''. Le due deputate hanno partecipato ad una tavola rotonda presieduta dall'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri insieme a amministratori locali e regionali.
Arrivare al più presto ad una riforma della legge 1044 del 1971 e ripensare fin da subito la parte della riforma sulla Scuola, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, nella parte che riguarda l'ingresso anticipato dall'asilo nido alla scuola dell'infanzia e anche quello da questa alla scuola elementare.

Sono questi i punti principale emersi al termine del XIII Convegno nazionale su 'Percorsi educativi di qualità per le bambine e i bambini in Italia e in Europa', organizzato dal Comune di Firenze e dal Gruppo nazionale Nidi - Infanzia. E' inoltre emersa l'urgenza di rivedere l'articolo 70 della Finanziaria, ed è stata la stessa presidente della Commissione parlamentare sull'infanzia, Maria Burani Procaccini (Forza Italia) a porre l'accento su questo punto. ''Occorre assolutamente correggere l'articolo che prevede la possibilità di detrazione dalle tasse della quota di iscrizione per le famiglie che mandano i propri figli ai nidi aziendali.

Questi nidi sono un'effettiva necessità - ha detto - ma non possiamo non pensare alle migliaia di famiglie che mandano i propri figli agli asili nido comunali. Mi impegnerò in prima persona, presentando una risoluzione della Commissione, a correggere questa assurdità''. La presidente ha anche preso l'impegno di convocare una Conferenza Stato Regioni, e di ascoltare a campione 2 Regioni, per arrivare al più presto alla 'riforma sugli asili nido''. Gli oltre 1.500 insegnanti, educatori e amministratori locali, hanno quindi approvato due documenti, che l'assessore alla pubblica istruzione del Comune di Firenze, Daniela Lastri, ha letto al termine della tavola rotonda di questa mattina.

Il primo è un forte richiamo al Governo sull'ingresso anticipato sia alla scuola dell'infanzia che alle elementari, previsto dalla riforma approvata ieri dal Consiglio dei Ministri. ''I bambini non sono pedine - si legge nel documento (allegato) - da depositare dove più facile è trovare un posto a buon mercato'', e si accusa gli autori di questa riforma di non aver tenuto conto ''dei diritti dei bambini ad avere luoghi e tempi adeguati per la loro crescita e la loro formazione''. Il secondo documento (anche questo allegato), invece, chiede l'approvazione, dopo oltre dieci anni di discussione, della legge sugli asili nido.

Tra i punti forti la richiesta che ''i nidi e tutti gli altri servizi per l'infanzia non siano più considerati servizi a domanda individuale, e si riconosca il carattere 'educativo' di ogni tipo di servizio che accoglie i bambini sotto i tre anni, senza distinzione tra i servizi educativi e i servizi di cura o di sostegno alla famiglia''.

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