Alla vigilia della riunione al Palaffari di Firenze (ore 9.00-13.00 del 1° febbraio, riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di Paolo Manzelli, direttore del Laboratorio di ricerca educativa dell'Università di Firenze:
"A proposito dei criteri di accreditamento dei FSE, insisto nel dire che flessibilita formativa di tanto si dice, certamente non si attua approcciando un accordo di massima, solo con i Rettori delle Universita' o chi per essi, ma perseguendo finalita' di innovazione cognitiva e metodologica (NET-LEARNING), che poco appartiengono alle capacita' interattiva di costruzione di Risorse Umane per la FORMAZIONE/LAVORO, che possono attualmente realizzare le istituzioni accademiche.
Quanto sopra e' evidente proprio per il fatto che le Istituzioni Accademiche, nel loro complesso, sono ancora oggi in gran misura responsabili della disoccupazione o la sotto-occupazione attuale dei laureati.
Sono convinto che il difetto principale della mentalita accademica, risiede ancora in una comportamento proprio della istruzione tradizionale, che insiste ancor oggi nel perpetuare unicamente la logica del trasferimento di conoscenze.
Definisco tale condizione mentale equivalente a qualla di uno strabismo culturale: essa infatti corrispone al reiterato tentativo di pertertrare una formazione adatta a vivere e lavorare in un tipo di mondo antiquato, (quello della societa'indistriale), dotandosi pertanto di un modello formativo profondamente indadeguato alle emergenti esigenze di sviluppo delle Societa' della Conoscenza Condivisa, la quale esige un' altra ben diversa metodologia formativa piu' propiamente indicata alla elaborazione delle conoscenze.
Penso infine che forse saremo ancora in tempo a costruire innovazione formativa su modelli del tipo "BUSINESS LABOUR UNIVERSITY FOR Electronic Society, non chiudendo spazi di proposta e di riflessione cognitiva, con atteggiamenti selettivi di indole burocratica e fortemente istituzionalizzata, attuati in proposito dell'accreditamento formativo, quali quello che vi accingete a varare per i progetti (FSE).
Comunque spero che il 1° febbraio avro' la possibilita di proporre idee differenziate, in un intervento che vorrei presentare al fine di lasciar spazio alla capacita di Innovazione cognitiva, tale che ben si adegui allo sviluppo dellla Formazione/Lavoro nell'evoluzione della societa' "europea della conoscenza", cio' anche al fine, (che ritengo ci comunque accomuni) , di realizzare un rafforzamento delle relazioni tra Universita' ed Impresa".
