Il presidente della commissione urbanistica interviene sulla riqualificazione di piazza delle Cure

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2001 17:34
Il presidente della commissione urbanistica interviene sulla riqualificazione di piazza delle Cure

La riqualificazione di piazza delle Cure va discussa partendo dalla verità. E’ quanto ha dichiarato il Presidente della commissione urbanistica Vincenzo Esposito a proposito «dell’allarme lanciato dal comitato, appositamente costituito, contro il progetto di risistemazione della piazza presentato, nell’ambito del cosiddetto “project financing”, da una cordata di operatori privati». «Sono sconcertato dai toni apocalittici della protesta e dai presupposti, non corrispondenti al vero, dai quali prende le mosse.E' a dir poco singolare che il comitato lamenti di non essere stato consultato sulle caratteristiche del progetto e nel contempo illustri contenuti del progetto stesso assolutamente inventati e non veritieri.

Non ho mai dubitato della legittimità da parte di chiunque di esprimere valutazioni, anche fortemente critiche, su atti amministrativi, progetti e proposte; quello che non può essere consentito è, come nel caso in questione, descrivere fatti e contenuti progettuali assolutamente inventati. L’idea di riqualificare piazza delle Cure, garantendo la permanenza delle attività economiche ivi presenti – ha spiegato il Presidente della commissione urbanistica - è stata oggetto anche in anni recenti di specifiche proposte, supportate anche da qualche idea di progetto, elaborate e presentate in assemblee pubbliche da parte dei Democratici di Sinistra del Quartiere 2.

L’idea della riqualificazione della piazza costituisce uno dei punti qualificanti del programma di governo della coalizione di centro-sinistra che regge il Consiglio di Quartiere 2. La proposta di riqualificazione, presentata all’amministrazione dagli operatori privati attraverso il project financing, è coerente con le idee e le linee progettuali messe a punto nel corso degli anni attraverso incontri, assemblee e dibattiti pubblici». «E’ una proposta perfetta e immutabile? – ha proseguito Esposito - certamente no, la proposta è al vaglio della giunta, che si esprimerà sulla sua fattibilità e in caso di valutazione positiva questa, come le altre contenute nel project financing, verrà sottoposta a procedura di gara con bando pubblico.

Le idee per la riqualificazione della piazza, che sono state messe a punto nel corso degli anni e che trovano riscontro nel progetto presentato, sono queste. Non si abbatte nessun albero, anzi si prevede di piantarne di nuovi, non in sostituzione di quelli esistenti, che non vengono toccati, ma per meglio schermare la linea ferroviaria e per definire meglio il confine fra zona del mercato e viabilità esistente. Non si prevedono cambiamenti traumatici nella circolazione, si realizza una sede ideale per lo svolgimento dell’attività del mercato, consentendo di non perdere nemmeno un posto per gli ambulanti e arricchendo il mercato dei servizi primari indispensabili.

Si realizza un nuovo parcheggio, al posto degli uffici dismessi dell’acquedotto, dando così risposta ad un problema annoso di piazza delle Cure. I residenti non solo non perderanno un solo posto auto, ma potranno trarre giovamento dal nuovo parcheggio che toglierà dalla strada le tante auto, dei non residenti e utenti del mercato. Si ridisegna lo spazio non aperto alla circolazione automobilistica di piazza delle Cure, facendo, finalmente di quella che oggi è poco più che un incrocio di strade una vera e propria piazza».

«Questi sono i contenuti del progetto di riqualificazione di piazza delle Cure e su questi contenuti si può e si deve discutere - ha concluso il Presidente della commissione urbanistica - i comitati sorti sulla base di informazioni false, nella migliore delle ipotesi servono per muovere guerra ai mulini a vento. Per fortuna, da qualche anno il vento che spira sulla nostra città è quello della riqualificazione, della modifica di tante situazioni che tutti, a parole sembravano soffrire, salvo ritrovarsi a protestare per ogni pur minimo cambiamento.

E per di più, come in questo caso, scambiando lucciole per lanterne».

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