Abbattere i tassi dei prestiti bancari a favore delle PMI

Redazione Nove da Firenze
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14 novembre 2001 21:28
Abbattere i tassi dei prestiti bancari a favore delle PMI

Firenze, 14 novembre 2001 - Di fronte alle gravi ripercussioni che i recenti atti terroristici di New York hanno avuto sull'economia internazionale, la Camera di Commercio di Firenze, di concerto con le Associazioni di categoria, ha deciso di aumentare del 50% il contributo previsto a favore dei Consorzi e Cooperative di garanzia Fidi della provincia di Firenze, portando lo stanziamento del 2002 da 2 a 3 miliardi di lire.
"L'intervento - ha spiegato il presidente della Camera Luca Mantellassi- permetterà di potenziare i fondi rischi dei Consorzi Fidi che saranno così in grado rafforzare la garanzia agli Istituti di Credito".

"Con questa iniziativa -ha aggiunto- vogliamo aiutare le piccole e medie imprese ad ottenere crediti aggiuntivi e abbattere i tassi a condizioni sempre più agevolate ".
I Consorzi Fidi, nati alla fine degli anni '60 per iniziativa dell'imprenditoria privata, si pongono come organismi tra le PMI e le Banche, allo scopo di favorire l'accesso al credito e ridurre gli oneri finanziari dei loro bilanci. Il numero dei consorzi fidi attualmente operanti in Italia è un dato senza paragoni a livello europeo: 127 nel settore industria, 145 in quello del commercio e circa 400 nell'artigianato oltre ad alcune decine nell'agricoltura.

Negli altri Paesi europei, i Consorzi di garanzia fidi sono plurisettoriali, territorialmente più vasti e di conseguenza numericamente molto inferiori.
L'attività tradizionale dei Confidi è dunque quella di concedere la garanzia (solitamente al 50%) agli Istituti di credito, in prevalenza locali, con i quali viene stipulata apposita convenzione per affidamenti a breve ed a medio/lungo termine. Nel primo caso vengono concordate con le Banche i plafond massimi di fido, i tassi di interesse e gli oneri accessori (commissione massimo scoperto, valute, commissioni Riba, etc.), le operazioni a medio termine sono invece di solito finalizzate a investimenti specifici e vengono regolate a tassi ancorati a parametri quali l'Euribor o l'IRS.
I Confidi sono costituiti sotto forma di Consorzio o di Società cooperativa.

I costi che le aziende devono sostenere per l'utilizzo dei servizi consistono in una quota di adesione una tantum e in un contributo percentuale sull'importo degli affidamenti, che vanno ad alimentare i Fondi Rischi appositamente creati dai Confidi per far fronte alla propria quota-parte di rischio. Tali Fondi nella maggior parte dei casi sono incrementati anche da contributi pubblici (CCIAA, Regione, Comune, etc).
Negli ultimi tempi i Confidi hanno ampliato i servizi in materia di credito, mettendo a disposizione dei propri soci nuove forme di finanziamento soprattutto nel campo della finanza innovativa e della banca telematica e fornendo una consulenza finanziaria personalizzata a sostegno delle piccole e medie imprese.

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