"Il nuovo ponte per le Cascine è uno scempio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2001 16:25

"Progettata dagli Ingegneri Carlo Damerini e Vittorio Scalesse e realizzata nel 1962, la passerella pedonale di collegamento fra il quartiere dell’Isolotto e il parco della Cascine costituisce una delle primissime opere realizzate a Firenze in cemento armato precompresso. Con la sua linea sobria e minimalista della sottile campata unica di 90 metri lineari di luce ha costituito dalla sua costruzione ad oggi un prezioso accesso esclusivamente pedonale al parco delle Cascine". Questo l'esordio dell'appello che numerosi esponenti del modo della cultura, accademici, docenti di restauro e di urbanistica, associazioni ambientaliste e di volontariato, e la Comunità di base dell'Isolotto hanno trasmesso lo scorso maggio al Sindaco di Firenze e alle altre autorità competenti in relazione al progetto di demolizione della passerella pedonale delle Cascine per far posto a un nuovo ponte rotabile, oggi pomposamente chiamato "porta di accesso al parco".
I firmatari dell'appello definiscono "insensato" l'intervento di distruzione di "un manufatto di pubblica utilità ancora validissimo sotto il profilo dell’efficienza strutturale e funzionale, che necessita solo di opere di manutenzione ordinaria", oltre che "una importante memoria di storia della cultura tecnica e dell’Ingegneria Civile, unica per la nostra Città".
L'intervento è bocciato anche sul piano ambientale perché "se letto nel contesto anche della realizzazione del nuovo ponte della tramvia veloce previsto all’altezza di piazza Paolo Uccello, costituisce un attacco gravissimo alla tutela dei valori storico-ambientali e paesaggistici del Parco delle Cascine, finora preservati dall’invasione dei mezzi veicolari proprio grazie alla presenza dell’attuale passerella".
Secondo il comitato di esperti che si oppone al progetto "non è credibile la giustificazione del non rispetto da parte della attuale passerella del nuovo livello di massima piena stabilito dalla Autorità di Bacino, perché il manufatto essendo a luce unica smaltisce l’acqua di piena certamente meglio di tutti gli altri ponti fiorentini come ha del resto dimostrato nell’evento della piena del 1966".
L'iniziativa del Comune è ritenuta impropria sotto l'aspetto della qualità progettuale perché "di contro alla distruzione di una importante testimonianza realizzerebbe un’opera moderna che non porterebbe nessun valore di novità alla Città", e un errore anche sotto il profilo economico per il dispendio di risorse pubbliche.
Anche la Soprintendenza, per quanto risulta a Idra, ricevuto l'appello, ha modificato il proprio atteggiamento, dichiarando di condividerne i contenuti, e ha proposto al Sindaco di rivedere il progetto. Ma i suggerimenti dell'appello sono stati evidentemente ignorati.

Il sindaco Leonardo Domenici, per quanto risulta ai firmatari, non ha neanche risposto.
Idra (che ha sottoscritto a maggio l'appello insieme a Italia Nostra) aggiunge un paio di riflessioni a margine dell'accaduto, al di là del prendere atto della confermata scarsa sensibilità dimostrata dall'Amministrazione nei confronti delle istanze provenienti dalla società civile:
" Come mai non è stata approvata una semplice ordinaria manutenzione della passerella esistente, così gradita ai residenti e alla città?
 Come può l'Amministrazione Comunale varare un progetto e farne iniziare i lavori quando apparentemente manca, a quanto si legge, la copertura finanziaria? Vorrà la Corte dei Conti interessarsi di questo caso?"

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