Una lettera aperta dell'ARCI alle Questure della Toscana sui flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2001 16:07
Una lettera aperta dell'ARCI alle Questure della Toscana sui flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari

Il Comitato Regionale Toscano dell'ARCI ha scritto alle Questure della Toscana la seguente lettera aperta:
"E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 113 del 17 maggio u.s., il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, recante la programmazione dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2001.
Il decreto è stato emanato ai sensi dell’art. 3 del Testo Unico sull’immigrazione e consente l’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo a 50.000 cittadini immigrati.
Il decreto consente inoltre l’ingresso in Italia di lavoratori subordinati extracomunitari da adibire al lavoro stagionale che siano stati chiamati e autorizzati nominativamente entro la quota massima di 33.000.
Il decreto impone il termine massimo di 60 giorni per la presentazione delle domande (sia per la garanzia fideiussoria presso le questure, sia per la chiamata nominative presso le Direzioni provinciali del lavoro).
Già da alcuni giorni le quote suddette sono state esaurite (soprattutto a partire dalle numerose domande delle città di Roma e Milano) a dimostrazione che si trattava di quote sottostimate rispetto alla domanda di lavoro.
Nella nostra Regione la situazione qui descritta consentirà ingressi molto vicini allo zero, a fronte di necessità dichiarate da imprese e aziende piccole e grandi di alcune migliaia.
Stiamo registrando un comportamento difforme delle questure: alcune accettano le domande altre no.

Vogliamo ribadire con la presente che il Decreto prevede che le domande vengano accettate fino al sessantesimo giorno dall’uscita del decreto (siamo ancora lontani dal 16 luglio) e che la non accettazione delle stesse impedirà al governo di valutare, come la legge prevede, l’opportunità di un ulteriore decreto flussi (come è peraltro già successo nel 2000). Inoltre nel caso in cui il Governo decidesse di emanare un secondo decreto flussi sarebbe utile avere una “lista d’attesa” nelle singole questure, con la data di presentazione, per consentire il rilascio delle relative autorizzazioni secondo l’ordine di presentazione.

In tal caso suggeriamo (come ci risulta alcune questure stanno già facendo) di accettare le domande senza fideiussione, che potrebbe essere attivata in caso di allargamento dei flussi previsti.
Siamo convinti che l’esaurimento delle quote a pochi giorni dall’emanazione del decreto, testimoni una grande distanza tra la programmazione del governo e la domanda del mondo produttivo a livello nazionale. Cogliamo questa occasione per denunciare la miopia di una politica dei flussi lontana dalla realtà che avrà come risultato un aumento degli ingressi clandestini".

Collegamenti
In evidenza