Cosa succederà con la chiusura al traffico di metà del ponte alla Vittoria?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2001 12:55
Cosa succederà con la chiusura al traffico di metà del ponte alla Vittoria?

La vita è cambiata per i residenti del lungarno Vespucci, di corso Italia e di piazza Vittorio Veneto. Adesso agli incrementi di traffico, ai camion, alle ruspe e alle betoniere si aggiunge l'abbondante polvere estiva che si solleva dal cantiere TAV.
L'inquinamento acustico e atmosferico è salito da mesi a livelli difficilmente sopportabili. Vita praticamente impossibile per i pedoni in piazza Vittorio Veneto. Uscire di casa e camminare col passeggino è diventato impensabile, qui a pochi metri dal parco delle Cascine, per l'impraticabilità dei marciapiedi, occupati spesso e volentieri da auto e furgoni in sosta vietata.
Ma anche gli automobilisti non se la passano bene: le condizioni di sicurezza della nuova viabilità appaiono davvero poco decenti.

La presenza di due grandi alberghi lungo la sede stradale stretta, che è stata forzata a ospitare per gran parte del percorso un doppio senso di marcia, comporta soste anche prolungate di pullman turistici davanti agli ingressi, con carico e scarico di ospiti e relativi bagagli. Una delle due corsie viene occupata così anche nelle ore di punta a ridosso di incroci strategici (come quello con Corso Italia), resi 'ciechi' dall'ingombro visivo. Continui salti di carreggiata rendono avventuroso il passaggio accanto alle barriere anti-rumore del cantiere TAV: chi proviene da Porta al Prato ad esempio rischia di trovarsi di fronte improvvisamente automobili, moto, bus o biciclette che sbucano da corso Italia e 'saltano' - curvando a destra - l'ostacolo rappresentato dai pullman in sosta davanti a uno degli alberghi.

La situazione diventa ancora più critica quando dalla curva a cui sono costretti sul lungarno arrivano i lunghi autobus doppi dell'ATAF, o quando qualche camion ha da uscire dal cantiere TAV, proprio di fronte all'incrocio con corso Italia.
Sull'inquinamento ambientale, i rischi per la salute e per la sicurezza di abitanti, pedoni, ciclisti, conducenti e passeggeri di mezzi motorizzati nell'area limitrofa al cantiere TAV di Piazza Vittorio Veneto, l'Associazione di volontariato Idra chiede la collaborazione dei cittadini per attrezzare un esposto all'Amministrazione Comunale, all'ARPAT e all'ASL.

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