Centrale del Latte, domani la firma dell'accordo. Tav acquisirà l'area di via Circondaria per 35 miliardi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 febbraio 2001 16:06
Centrale del Latte, domani la firma dell'accordo. Tav acquisirà l'area di via Circondaria per 35 miliardi

E’ arrivato alla definitiva soluzione il problema del trasferimento della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno da via Circondaria, problema legato ai lavori per l’Alta velocità. Domani, in occasione della visita a Firenze del ministro Bersani, sarà firmato il protocollo di intesa tra ministero dei Trasporti, Regione Toscana, Provincia, Comune, Fs e Tav, che impegna da un lato Tav ad acquisire l’area della Centrale per almeno 35 miliardi, dall’altro lato il Comune a consegnarla vuota e libera entro il febbraio 2004.

Questo significa che entro quella data sarà già realizzato e funzionante il nuovo stabilimento della Centrale del Latte alla Mercafir a Novoli, mentre l’area di via Circondaria sarà destinata prima al cantiere per i lavori dell’Alta velocità, poi a parcheggio per la nuova stazione sotterranea. Parcheggio che sarà alternativo a quello in un primo tempo previsto negli ex Macelli, bocciato dalla Soprintendenza e quindi stralciato dal progetto. “Questo accordo – spiega l’assessore all’Urbanistica Gianni Biagi – conferma l’impegno di Tav e Fs e consolida le scelte legate all’Alta velocità.

E consente di dare risposte certe ai lavoratori della Centrale e agli altri soci: garantisce la certezza delle risorse e consente alla Centrale di avviare la progettazione esecutiva per il nuovo stabilimento alla Mercafir. Ora possiamo davvero entrare nella fase operativa del procedimento, così come previsto dal documento della giunta comunale del gennaio scorso, in cui l’amministrazione indicava il percorso relativo al futuro della Centrale. Questo accordo era indispensabile all’avvio di quel percorso”.

Il protocollo d’intesa che sarà firmato domani fissa come condizione pregiudiziale che “ai fini della cantierizzazione delle opere relative alla stazione AV, deve essere disponibile per Tav l’area dell’ex Foro Boario, oggi occupata dalla Centrale del Latte”; precisa poi che “per la funzionalità della nuova stazione AV, risulta indispensabile che il parcheggio ovest venga collocato nell’area oggi occupata dalla Centrale, non essendo reperibili nei pressi altri luoghi di pari funzionalità”; indica inoltre “nella somma di 35 miliardi il valore del complesso immobiliare occupato dalla Centrale e degli impianti fissi”.

L’accordo impegna il Comune a permettere la realizzazione nell’area di un parcheggio sotterraneo multipiano, collegato con la nuova stazione da una galleria commerciale interrata. La nuova ubicazione di questo parcheggio (prima previsto sull’area degli ex-Macelli) apre la possibilità di ottimizzare il progetto della nuova stazione AV: quindi le parti “si impegnano a promuovere una verifica del progetto della stazione approvato il 3 marzo ’99”, per concluderla entro tre mesi dalla firma del protocollo.

Il protocollo precisa comunque che la verifica “non ha né può avere ripercussioni sul passante AV”: ovvero sul progetto di sottoattraversamento della città con la linea ferroviaria veloce, per cui Fs sta procedendo alla progettazione esecutiva e agli atti che permetteranno l’apertura dei cantieri entro il 2002. Per quanto riguarda il versamento dei 35 miliardi da parte di Tav al Comune e alla Centrale del Latte (proprietari dello stabilimento in via Circondaria), sarà un successivo accordo a definire le condizioni precise dell’acquisizione, le garanzie e le modalità di erogazione della somma.
Intanto l'Associazione Idra, iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale, chiede con un fax al ministro dei Trasporti Pier Luigi Bersani un incontro in occasione della sua visita domani 15 febbraio a Firenze per la firma di un'intesa sul sistema ferroviario fiorentino.

L'associazione fiorentina, che da anni monitora i progetti e le realizzazioni per la costruzione della linea ad Alta Velocità Bologna-Firenze, consegnerà al ministro un proprio libro bianco sul nodo ferroviario fiorentino.
Nel richiedere l'incontro, Idra ricorda di non avere ancora ricevuto dal ministro le delucidazioni sollecitate lo scorso novembre a proposito della crescente incidenza sull’erario pubblico dei costi per la realizzazione della tratta ferroviaria ad Alta velocità Bologna-Firenze, la cui cantierizzazione è stata fonte di tanti guai ambientali negli ultimi anni e ancora negli ultimi mesi, causa essi stessi di ulteriori incrementi di depauperamento di risorse pubbliche. I prezzi sono lievitati alquanto: dai circa 2.100 miliardi del progetto presentato ai primi di agosto del 1991 (come scrive l'ing.

Ivan Cicconi nel suo volume "La storia del futuro di Tangentopoli", Roma 1998) ai 3.959 mld della sola porzione di tratta da Bologna al Carlone (S. Piero a Sieve), cui vanno aggiunti - secondo l'ing. Fabio Polazzo, rappresentante della TAV nell'Osservatorio Ambientale nazionale - i 1850 mld dell'interconnessione con il nodo di Firenze, la cosiddetta "Variante Firenze Castello", che interessa il Monte Morello e Sesto Fiorentino.
Oltre alla lievitazione "storica" rispetto al '91, risulta dunque esservi uno scarto 'contingente' di circa 150 miliardi sulla Variante Firenze Castello, che passa dai 1850 definiti dalla TAV ai "circa 2000" riferiti da Impregilo.

E uno complessivo di quasi 300 miliardi per l'intera tratta, che passa dai 5.809 di fonte TAV (3.959 della Bologna - S. Piero a Sieve + 1.850 della Vaglia - Firenze) ai "circa 6100" riferiti da Impregilo.

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