Oggi la posa della 'prima pietra' della Variante di Valico appenninico tra Bologna e Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 settembre 2000 09:29
Oggi la posa della 'prima pietra' della Variante di Valico appenninico tra Bologna e Firenze

La Autostrade S.p.A. procede oggi alla "posa della prima pietra della Variante di Valico appenninico tra Bologna e Firenze". La cerimonia avverrà alle ore 12.30 a Sasso Marconi, in località Cinque Cerri, dopo il saluto del presidente della Società Autostrade Giancarlo Elia Valori e quello del ministro dei Lavori Pubblici on. dott. Nerio Nesi.
"Come si fa infatti a porre la prima pietra di un'opera che sul lato toscano mostra la corda sia sotto l'aspetto sociale sia sotto quello ingegneristico? -commenta un documento dell'Associzione Idra- i fori pilota aperti per la verifica della fattibilità dell'opera hanno dato sinora risultati assai poco confortanti.
Ed è noto il sentimento che le popolazioni del Mugello nutrono a proposito di un uso del proprio territorio sempre, ancora e solo a fini di cava e di cantierizzazione selvaggia, dopo l'ennesimo salasso ambientale in corso con l'Alta Velocità.
Anche la popolazione di Calenzano mostra di non gradire affatto le previsioni di impatto legate a quel vero e proprio sequestro ambientale e sociale della Val di Marina che appare legato al progetto di estrazione di 20 milioni di metri cubi di inerti per varie grandi opere.
Idra parteciperà perciò all'appuntamento promosso a Galliano di Mugello alle ore 21 dal Comitato per la tutela dell'ambiente e la salute pubblica.
Nella sede del circolo ARCI della località mugellana fatta segno delle attenzioni sgraditissime dei proponenti della Variante di Valico per il prelievo di materiali di cava, quel Comitato annuncia che verrà depositata l'ennesima pietra del dissenso per l'assurda previsione di apertura della cava e per il metodo volutamente impattante adottato nella costruzione delle grandi opere pubbliche.
Idra ricorderà anche in questa circostanza come la stessa Regione Toscana abbia già da tempo bollato nei propri studi la scelta di addensare sullo stesso corridoio appenninico due infrastrutture pesanti come l'Alta Velocità ferroviaria e la Variante di Valico come politica di lusso: Gli effetti sul trasporto delle due infrastrutture non sono stati valutati contestualmente, né è stata fatta una analisi sul ruolo da assegnare nell'immediato futuro alle tre principali modalità di trasporto: strada, ferrovia e cabotaggio marittimo.

(…) Non c'è stata valutazione strategica dell'impatto ambientale, dell'assetto territoriale dell'area interessata, del sistema di trasporto futuro, delle aree socio economiche coinvolte. La VIA non ha riguardato gli effetti combinati dei due progetti ed è stata usata in ciascuno di essi per minimizzare gli effetti potenzialmente più negativi per l'ambiente. La necessità di queste infrastrutture non è mai stata messa in discussione (…). Valutazioni, negoziati, mediazioni (sia formali che informali) e accordi sui due progetti hanno avuto luogo in sedi, tempi e modi diversi, con procedure separate e con variabili livelli di intensità (Ambiente e trasporto.

Verso una riconciliazione sostenibile, Edizioni Regione Toscana, Gennaio 1997).
Quali conclusioni si sono tratte da questo studio? Le decisioni operative sembrano essere andate e paiono andare tuttora nella direzione opposta a quella suggerita.
E l'ex presidente della Regione Toscana Vannino Chiti non ha mai risposto alle richieste formali di chiarimenti trasmessegli il 15 settembre del '97 da Idra (allora Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro i progetti di alta velocità di Firenze, Terzolle, Mugnone e Mugello), a proposito della pubblicazione di quel volume.

Le domande poste a Chiti erano testualmente:
· "quanto è costato l'affidamento della ricerca?
· quante copie ne sono state prodotte e distribuite, e a che costo per l'Amministrazione?
· come intende la Giunta che Ella presiede giustificare di fronte all'opinione pubblica e al contribuente l'utilizzazione di denaro pubblico per uno studio i cui risultati non appaiono essere stati messi a frutto nelle scelte di politica dei trasporti?".

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