Sospesa l'occupazione della palazzina dell'Indiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2000 00:53
Sospesa l'occupazione della palazzina dell'Indiano

E’ sospesa la storica occupazione della Palazzina dell’Indiano. Domani i rappresentanti dell’associazione Centro di Controinformazione dell’Indiano consegneranno le chiavi della struttura delle Cascine al sindaco Leonardo Domenici. L’annuncio è stato dato direttamente dal primo cittadino nel corso del consiglio comunale odierno. “E’ la prima volta che viene sospesa spontaneamente una occupazione da parte di un centro sociale - ha ricordato l’assessore al patrimonio immobiliare Tea Albini, che ha seguito passo dopo passo tutta la trattativa insieme ai vigili del nucleo controllo patrimonio immobiliare e all’Ufficio città sicura -.

Un risultato che è stato possibile grazie al fatto che anche gli stessi occupanti hanno recepito l’importanza di percorrere la via della regolarizzazione della gestione di spazi di questo genere”. L’amministrazione comunale ha intrapreso la via della trattativa e del confronto con l’associazione dell’Indiano in sintonia con quanto definito nell’ordine del giorno del consiglio comunale del 10 aprile di quest’anno. In questo documento, votato a maggioranza dal consiglio comunale, veniva chiesto al sindaco di “promuovere entro trenta giorni iniziative utili a verificare l’esistenza di condizioni per ricondurre la gestione della Palazzina dell’Indiano da parte del centro sociale a condizioni di legalità e di compatibilità” con le esigenze “espresse dai cittadini che abitano nelle vicinanze della struttura”.

In ottemperanza a quanto posto dall’ordine del giorno, ha ricordato il sindaco Leonardo Domenici, “abbiamo chiesto all’associazione di legalizzare la propria attività a partire dalle necessarie autorizzazioni. L’associazione, per parte sua, ha concordato e ha manifestato concretamente la volontà di intraprendere un percorso di legalità finalizzato ad una corretta gestione della struttura. E così, al fine di contribuire a una nuova progettazione delle Cascine che garantisca convivenza civile e rispetto dei bisogni di tutti, il centro sociale ha deciso di sospendere l’occupazione e di consegnare le chiavi dell’immobile”.

Nel suo intervento in consiglio comunale il sindaco ha sottolineato che questo “è un primo fatto positivo e avrà effetti immediati, in termini di decibel, per tutte le famiglie che vivono nella zona e che hanno sempre lamentato gli eccessivi rumori notturni provenienti da quel centro”. Per quanto riguarda le prospettive di gestione futura della palazzina, il primo cittadino ha chiarito che “l’amministrazione comunale fin da subito ha intenzione di rendere l’immobile utilizzabile per le varie istituzioni che saranno impegnate nella riprogettazione e riqualificazione del parco.

Non solo. E’ volontà del Comune quella di seguire il processo di legalità concordato con i giovani dell’associazione, intendendolo come presupposto di particolare interesse e qualificazione per la futura assegnazione e gestione dell’immobile”. Quello di oggi è un fatto importante, ha concluso Domenici. “La vicenda dell’Indiano può essere un esempio positivo di come si possano gestire, senza tensioni, situazioni di questo genere. Questa amministrazione ha intrapreso da tempo un importante lavoro sul tema delle occupazioni abusive privilegiando, laddove possibile, un percorso di mediazione e di comprensione del fenomeno.

In tale ottica abbiamo avuto numerosi incontri con gli occupanti della palazzina dell’Indiano, che hanno portato alla conoscenza reciproca e a fare emergere il bisogno di entrambi di lavorare e confrontarsi su un terreno fatto di regole e di comportamenti legali”.
La palazzina dell’Indiano è una struttura di proprietà dell’amministrazione comunale e fino alla metà degli anni Ottanta era stata data in gestione a un privato che aveva aperto un bar. La struttura è stata occupata nel dicembre 1987 da un gruppo di giovani dell’area dell’Autonomia fiorentina, dando vita al centro sociale autogestisto dell’Indiano.

Nel marzo 1991 è stata eseguita una prima ordinanza di sgombero dell’allora sindaco di Firenze, per consentire la ristrutturazione e il riuso della struttura. Al termine di una prima parte dei lavori di ristrutturazione, nel marzo 1993, la palazzina è stata nuovamente occupata. Da allora è diventata centro di manifestazioni politiche, musicali e culturali.
«Apprezziamo la riconsegna delle chiavi da parte degli occupanti ma rimane il rischio che coloro che non hanno mai rispettato le leggi siano successivamente premiati dall’amministrazione».

E’ il giudizio espresso dai consiglieri del gruppo di Forza Italia dopo la comunicazione del Sindaco in Consiglio comunale sulla cessazione dell’occupazione, da parte dei centri sociali, della palazzina dell’Indiano, alle Cascine. «In questi casi il doveroso dialogo fra amministrazione e centri sociali - hanno sottolineato i consiglieri di Forza Italia - non può prefigurare corsie privilegiate per questi ultimi rispetto a tutti gli altri soggetti che legittimamente potrebbero ambire alla gestione di questo immobile».

«Alla sua prima uscita da coordinatore comunale dei Ds - hanno aggiunto - il consigliere Lo Presti ha dimostrato di non essere ben informato sulla posizione del nostro gruppo consiliare su questa questione dando per scontata una nostra denuncia alla magistratura del Sindaco che invece non c’è stata». «A differenza degli altri partiti - hanno concluso - siamo nati proprio per distinguere i ruoli e le competenze e non vedere inquinata la politica e le aule istituzionali da un’eccessiva invadenza delle procure».
«Fa piacere che il gruppo consiliare di Forza Italia smentisca il suo coordinatore cittadino Paolo Amato che il 28 giugno aveva annunciato la denuncia alla procura del Sindaco Domenici per l’occupazione della palazzina dell’Indiano».

E’ quanto ha dichiarato il consigliere dei Ds Alessandro Lo Presti secondo il quale «la fine dell’occupazione è un successo della maggioranza» e «su questa questione il Sindaco è riuscito a ripristinare la legalità, tenendo presente sia le richieste dei cittadini che le differenti istanze sociali».
«Mi lascia del tutto insoddisfatto l’intervento del Sindaco sul presunto “sgombero” del Centro Sociale “L’Indiano”». E' quanto ha dichiarato il capogruppo del CCD Federico Tondi.

«A quanto si è capito - ha aggiunto Tondi - i “giovani alternativi” abbandoneranno i locali della palazzina solo per permettere la ristrutturazione dell’edificio che proprio loro hanno reso inutilizzabile». «Che la struttura si dovesse sgomberare per i fare i necessari lavori non è una grande novità - ha rilevato il capogruppo del CCD - mentre non è stato sciolto il vero nodo della questione. Dopo aver speso, ancora una volta, centinaia di milioni per la ristrutturazione, quale sarà il suo utilizzo? Dopo il danno si profila la beffa: non solo gli “okkupanti” resteranno dove sono, ma anche in locali nuovi e ristrutturati.

Al peggio non c’è mai fine».

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