Ventisei consiglieri comunali hanno presentato una mozione che impegna il Sindaco «attivarsi presso il governo e le altre istituzioni competenti affinché sia garantita a Roma la libera espressione di manifestazioni come il “Gay pride”».
«Il “Gay pride - si legge nella mozione - rappresenta da tempo una delle manifestazioni democratiche in cui si vuole far emergere il secolare destino di invisibilità sociale a cui tante generazioni di donne e uomini omosessuali sono state condannate».
«Il diritto costituzionale della chiesa cattolica ad esercitare il proprio magistero ed a festeggiare il Giubileo - scrivono i firmatari del documento - non viene leso dalla manifestazione del gay pride, ma anzi, deve valere il principio liberale per cui tale diritto deve esercitarsi parallelamente a quello di manifestare pacificamente richiesto dagli organizzatori del gay pride».
La mozione chiede anche che «sia riaffermata una cultura della tolleranza e della non violenza nel quadro del pluralismo e del rispetto di tutte le scelte individuali».
