A scuola con il Geologo: molte vittime da eventi naturali sono dovute a comportamenti errati

La pericolosità e i rischi naturali, il sistema della protezione civile e i corretti comportamenti da assumere in caso di emergenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2018 16:13
A scuola con il Geologo: molte vittime da eventi naturali sono dovute a comportamenti errati

 Alla luce delle recenti emergenze (e non solo) che hanno interessato l’intera penisola, i Geologi rimarcano l’importanza e l’urgente necessità di divulgare la cultura geologica e dei georischi nonché di adottare corretti comportamenti in caso di calamità naturali: una cittadinanza forte e resiliente in un territorio che sappiamo essere fragile. È inaccettabile che ancora oggi tra il 20 e 50% delle vittime da eventi naturali sia dovuto a comportamenti errati.

A tal proposito, il Consiglio Nazionale dei Geologi, con la collaborazione di tutti gli Ordini Regionali, organizza il 16 novembre 2018 la II edizione della giornata dedicata all’informazione e alla prevenzione nelle scuole denominata “La Terra vista da un professionista: a scuola con il Geologo”. Nel corso della mattinata, in oltre 500 scuole primarie e secondarie di tutte le regioni italiane, i geologi affronteranno le seguenti tematiche: la pericolosità e i rischi naturali, il sistema della protezione civile e i corretti comportamenti da assumere in caso di emergenza.

L'iniziativa, che si rivolge agli studenti, è finalizzata alla diffusione della cultura geologica quale elemento necessario per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, alla divulgazione scientifica per una maggiore consapevolezza dei rischi naturali, all'informazione sui corretti comportamenti per una popolazione consapevole e resiliente e alla divulgazione del sistema di protezione civile all’interno del quale convergono anche i cittadini.

I Geologi, dunque, saranno nelle scuole al fine che i temi della protezione civile, alla base di una cultura civica fondamentale, siano alla portata di tutti e che possano essere assimilati come saperi propri di ciascun cittadino per essere non solo utenti passivi, ma parte attiva del sistema di protezione civile.

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