A Pisa il più esteso museo a cielo aperto di arte urbana in Italia

Inaugura oggi il percorso dedicato ai murales, da Keith Haring a Kobra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2024 15:40
A Pisa il più esteso museo a cielo aperto di arte urbana in Italia

Pisa, 24 febbraio 2024 – 4.000 metri quadrati di superfici dipinte, 15 autori, 25 opere diffuse: è a Pisa il più esteso museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana in Italia. Nella città che ha ospitato Keith Haring e custodisce il suo ultimo murale – Tuttomondo – una nuova generazione di artisti ha dato vita nel corso del tempo a una serie di opere diffuse tra il centro cittadino, la Darsena e il quartiere di Porta a Mare.

Un intervento complesso e di notevole durata, che ha potuto contare fin dall’inizio sulla regia dell’associazione Start Attitude e del suo fondatore Gian Guido Grassi, con il fondamentale sostegno di Consiglio della Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa, Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu.

Con il completamento dei murales a cura di Etnik e Zed1 al Deposito della Polizia Idraulica di Pisa, parte della prima edizione del Festival della Strada (visitato da 30 mila persone tra ottobre 2023 e gennaio 2024) e di un ampio progetto di rigenerazione urbana sostenuto dal Consiglio della Regione Toscana, si presenta oggi un nuovo itinerario, da percorrere a piedi o in bici, per conoscere passato e presente della città della Torre pendente e di una forma d’arte in costante evoluzione, alla quale recentemente hanno aperto le porte musei e istituzioni culturali di alto livello.

Tutto è cominciato nel 2017 con la realizzazione del primo ciclo di murales nel quartiere di Porta a Mare, a cura di alcuni tra i più quotati street artist italiani, chiamati a ridipingere un quartiere di Pisa in cui si trova ancora traccia della sua anima di Repubblica Marinara. Ospite internazionale di quella prima edizione Gaia, autore all’epoca di un’opera di grandi dimensioni sulle pareti esterne dell’azienda Saint Gobain, colosso multinazionale dell’edilizia sostenibile con sede operativa a Pisa. A coordinare l’operazione il giovane curatore Gian Guido Grassi, in grado di catalizzare in due anni di manifestazione (2017 e 2018) artisti come Ozmo, Zed1, Etnik, Fra32, Aris, Moneyless, Tellas, Alberonero, Beast, Rusto, AEC Interesni Kazki, IMOs.

L’evento raccoglieva l’eredità di Keith Haring e di Panico Totale, manifestazione che negli anni ’90 che si era trasformata da ritrovo underground degli street-artist a manifestazione di richiamo per artisti urbani da tutto il mondo. A consolidare questa attitudine, mostre temporanee ed eventi di live painting che hanno segnato alcune delle più importanti rassegne cittadine, tra cui alcune edizioni di Internet Festival. Fino alla collettiva Attitude (11 dicembre 2021-3 aprile 2022), allestimento che ha coinvolto circa 50 tra i più interessanti artisti urbani contemporanei, portando diverse tipologie di opere dalla strada al palazzo: in questo caso, Palazzo Blu, uno dei più importanti centri d’arte in Italia. La mostra accompagnava e in qualche modo gettava uno sguardo oltre la retrospettiva dedicata proprio a Keith Haring nello stesso periodo.

Sul finire del 2023 la prima edizione del Festival della Strada, tra le sale di Palazzo Blu, la Chiesa di Santa Maria della Spina e la strada, appunto, dove gli artisti coinvolti hanno trovato ciascuno la propria “tela”. Kobra – una celebrità in Brasile, noto in tutto il mondo per le opere di grandi dimensioni dai colori sgargianti e i temi sociali – ha realizzato sul Centro Maccarrone uno dei murales più ampi in Italia, ispirandosi alle scoperte di Galileo Galilei e all’indole di Pisa come città della scienza, dell’innovazione, avamposto nelle esplorazioni (per mare e per cielo).

Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone, Massimo Sospetto ­– coinvolti nel festival insieme al portoghese Gonzalo Borondo e al pioniere dell’astrattismo muralista in Italia 108 – hanno aggiunto dei pezzi prestigiosi alla collezione di murales del quartiere di Porta a Mare. L’itinerario abbraccia idealmente anche il vicino comune di Vecchiano, dove l’artista romana Gio Pistone ha trasformato in un’opera d’arte un playground, nell’ambito di un progetto sostenuto dal Consiglio della Regione Toscana e dal Comune di Vecchiano, con il coinvolgimento UMMA Playground.

All’inaugurazione sono intervenuti Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana; Massimiliano Angori, presidente Provincia di Pisa; Filippo Bedini, assessore alla Cultura Comune di Pisa; Stefano Del Corso, presidente Fondazione Pisa; Gian Guido Grassi, Associazione Start Attitude.

“Queste due opere che oggi inauguriamo sono parte di un progetto artistico e culturale nato su iniziativa del Consiglio regionale della Toscana, che, attraverso la street art, unisce la volontà di una riqualificazione legata al territorio e la possibilità di una partecipazione attiva dei giovani artisti, che comprende interventi in tre edifici situati nel territorio toscano, a Firenze, Lucca e Pisa” ha spiegato Antonio Mazzeo. “Questa iniziativa culturale – ha proseguito - completa l’attuazione della legge regionale 3 del 2022, una legge con la quale il Consiglio regionale ha stanziato circa milioni di euro per interventi rivolti ai giovani toscani”.

“La street art – ha commentato il presidente del Consiglio regionale - ha la caratteristica unica di far entrare l’arte nella vita quotidiana delle persone, non serve entrare in un edificio museale per ammirarla, riesce a rendere più belli i nostri quartieri. Questo intervento si inserisce virtuosamente in un contesto urbano che in questi anni è diventato un vero e proprio museo a cielo aperto sull’arte di strada. Un quartiere della città che ha trovato proprio in questo un tratto essenziale della sua nuova identità che come ben rappresentano le due opere oggi inaugurate: da una parte mantiene salde le sue radici nel passato e dall’altra si confronta con il presente e si apre al futuro”.

“Quando abbiamo immaginato di portare l’urban art a Porta a Mare – ha dichiarato il curatore Gian Guido Grassi - il quartiere era un po' titubante, temeva che questa forma d'arte potesse non appartenergli. Questo è un quartiere ricco di storia, in cui ancora si vive l'autenticità di Pisa. Ogni muro racconta un pezzetto di questa storia: gli artisti hanno saputo attingere da questi passaggi per tradurli in valori universali. La comunità ha infine sposato questo progetto, ritrovando la propria identità in questo museo diffuso”.

 Oggi il museo a cielo aperto si snoda tra il murale di Kobra in via Silvio Pellico, alle porte del centro storico e pochi passi da Tuttomondo di Keith Haring, fino alla Darsena, comprendendo i piloni della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, diventati oggetto di interventi artistici. Il museo a cielo aperto di arte urbana di Pisa è stato reso possibile anche grazie a sponsor tecnici quali Renato Lupetti e Caparol, e ha potuto da sempre contare su un grande coinvolgimento della cittadinanza, a partire dai Soci Coop e dall’Associazione Down, che ha partecipato anche attivamente alla realizzazione di alcune opere.

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