Stop ai cantieri in città... e via dei Benci?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 1999 15:54
Stop ai cantieri in città... e via dei Benci?

Il Sindaco Leonardo Domenici ha deciso di mettere un argine al proliferare dei cantieri in città. Con un'ordinanza ha bloccato, a partire dall’11 dicembre, i lavori in tutti i cantieri attualmente aperti e ha sospeso la concessione di qualunque nuova autorizzazione all’apertura di nuovi lavori.
L’ordinanza si articola in due punti. Il primo prevede la sospensione di tutti i lavori in corso nel periodo tra l’11 dicembre e il 6 gennaio (tranne quelli d’assoluta necessità come l’allacciamento Enel all’ospedale Meyer o il cantiere per le fognature nella zona Stauto-Cadorna) e la chiusura immediata delle opere in corso, anche con interventi provvisori.

Tale disposizione coinvolgerà solo una parte delle opere avviate. Il 90% dei cantieri attualmente aperti, infatti, dovrebbe terminare i lavori proprio entro l’11 dicembre, mentre solo il restante 10% dovrebbe riaprire i battenti il 6 gennaio.
Il secondo punto del dispositivo dell’ordinanza è quello relativo alla moratoria di tutte le nuove concessioni di apertura di nuovi cantieri.
Da oggi, cioè dall’entrata in vigore dell’ordinanza, il Comune sospende la concessione di nuove autorizzazioni per interventi e lavori stradali, se non per casi di assoluta necessità e urgenza.


“La città non può essere piena di lavori stradali e non è ammissibile una situazione di apertura generalizzata di cantieri”, ha aggiunto il sindaco spiegando le ragioni della moratoria. Il provvedimento si è reso necessario per “dare un po’ di respiro ai fiorentini - ha precisato Domenici - e per consentire al Comune di riconsiderare i criteri e la gestione dell’apertura di nuovi cantieri”. Ma su un fatto il primo cittadino di Firenze chiede il massimo rigore anche per il futuro: “Il rispetto dei tempi di conclusione dei lavori.

In questi mesi mi sono trovato di fronte a due casi che considero negativi. Il primo è via dei Benci, il secondo è via Pisana. Deve essere chiaro che a Firenze non si possono lasciare aperti a piacimento dei cantieri. Questa città merita una ben altra attenzione”.
Ma Gabriele Toccafondi, capogruppo di “Azione per Firenze” la lista civica creata da Franco Scaramuzzi, interviene in merito alla chiusura di Via Dè Benci: "la strada era stata chiusa per lavori di rifacimento nel mese di gennaio 1999, da allora non è stata più riaperta, anche perché durante i lavori sono stati ritrovati reperti archeologici.

Ai disagi inevitabili è corrisposta però una latitanza dell’amministrazione comunale che, nonostante gli inviti dei commercianti e dei residenti della zona a conoscere i tempi dei lavori, non ha mai saputo dare risposte certe".
"Tutto questo - prosegue Toccafondi - è aggravato dal fatto che nessuno sembra aver informato i commercianti del diritto, loro assegnato da normative vigenti, a richiedere l’abbattimento di alcune tasse poiché i lavori proseguono da più di sei mesi". "Questa situazione - conclude il consigliere di minoranza - mi risulta non essere l’unica.

I commercianti spesso non sono informati dei loro diritti da parte dell’amministrazione, sempre pronta però a “spremere” o a “rimproverare” chi a Firenze vive e lavora".
Ecco il testo dell'interrogazione:
"Data la chiusura da oltre 10 mesi di via de’ Benci dopo il ritrovamento di resti archeologici
Visto le modalità applicative agevolazione tributaria ex art. 86 L. 549/95
Visto che la chiusura ha determinato notevoli problemi di circolazione
Dato che la chiusura della strada ha già portato e porterà notevoli problemi alle attività commerciali della zona
SI CHIEDE
I tempi previsti per la riapertura del tratto di strada.


Se il Comune ha intenzione di provvedere, soprattutto durante il periodo natalizio, ad azioni volte ad aiutare agli esercizi commerciali della zona.
Se l’Amministrazione Comunale ha provveduto ad informare i commercianti del loro diritto di richiedere agevolazioni tributarie per commercio e artigianato a seguito di chiusura strade per lavori pubblici protratti per oltre sei mesi (modalità applicative agevolazioni tributarie ex art. 86 L. 549/95".

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