San Salvi, da ex manicomio a residenza privata

L’assessore alla Salute Daniela Scaramuccia risponde all’interrogazione del consigliere Dario Locci. Respinta la mozione che chiedeva il mantenimento dello stato d'uso pubblico. Siamo al San Salvi chi può?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2012 14:29
San Salvi, da ex manicomio a residenza privata

L’assessore alla Salute Daniela Scaramuccia risponde all’interrogazione del consigliere Dario Locci (Gruppo Misto). “Il programma di recupero e riqualificazione prevede la modifica della destinazione urbanistica di cinque edifici di proprietà dell’Azienda di Firenze”. Respinta la mozione collegata, sempre a firma di Locci, per “mantenere la destinazione d’uso pubblica” Il futuro del complesso edilizio di San Salvi è stato chiarito dall’assessore alla Salute Daniela Scaramuccia rispondendo all’interrogazione del consigliere Dario Locci .

“Il complesso, di proprietà dell’Azienda sanitaria di Firenze, risulta ufficialmente strumentale all’attività di pertinenza dell’Azienda. Tuttavia, nell’ambito di attuazione del Piano di investimenti 2011-2013, una parte consistente è stata inserita nel piano di alienazione del patrimonio immobiliare”. Ossia cinque edifici (circa 8mila mq di superficie utile, rispetto ai 48mila dell’intero presidio ndr). “Il programma di recupero e riqualificazione dell’area San Salvi – ha detto Scaramuccia – prevede la modifica della destinazione urbanistica”.

I cinque edifici saranno quindi trasformati in “residenza privata” mentre la restante proprietà dell’Azienda sanitaria “rimane destinata ad attrezzature socio-sanitarie”. Chiarito anche da Scaramuccia l’ambito di applicazione della nuova legge regionale su valorizzazione e vendita dei beni pubblici. “L’articolo 8 della legge approvata lo scorso 31 gennaio non può trovare applicazione”. “L’accordo di programma non è finalizzato alla realizzazione di uno dei nuovi presidi ospedalieri.

Caratteristica che invece è ritenuta determinante per applicare l’articolo”. Sull’eventuale inserimento di San Salvi in un Programma Unitario di Valorizzazione (PUV), l’assessore ha “ribadito che la legge regionale di attuazione del decreto Salva Italia, non è ancora entrata in vigore. Ad oggi, quindi, non è stato redatto alcun PUV di questo tipo”. I “timori” espressi dal consigliere Locci nell’interrogazione, sentita la risposta di Scaramuccia, sono rimasti “inalterati.

La lunga relazione resa in Aula - ha detto - merita di essere letta con calma. Posso ritenermi solo parzialmente soddisfatto”. La mozione collegata all’interrogazione, sempre a firma del consigliere Locci che chiedeva alla Giunta di “mantenere la destinazione d’uso pubblica per l’area dell’ex ospedale psichiatrico di San Salvi, attualmente di proprietà dell’Asl 10 di Firenze” è stata respinta dall’Aula. Sulla vicenda San Salvi da anni è attivo un Comitato cittadino denominato "San Salvi chi può" che raggruppa diversi residenti della zona contro lo spettro del cemento e della speculazione edilizia, fin dai loro primi passi questi residenti hanno reso ben chiare le perplessità in merito all'area verde che contraddistingue il Parco pubblico nel quale hanno sede varie palazzine storiche e strutture di servizio, teatro compreso, che facevano parte dell'ex manicomio dei "Tetti rossi".

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