Firenze 20Vènti, due giornate di confronto sul futuro della città

Renzi: “Un invito ai cittadini per discutere dei progetti cruciali per i prossimi anni”. De Zordo: "Che distanza tra le parole e i fatti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2011 19:25
Firenze 20Vènti, due giornate di confronto sul futuro della città

Due giorni di discussione e confronto su quanto è stato fatto in quasi due anni e mezzo di mandato, sulle iniziative in corso e sui principali progetti che riguarderanno la città nei prossimi anni: è 'Firenze 20Vènti', gioco di parole che rimanda non solo al futuro prossimo, quel 2020 anno di scadenza cruciale per gli impegni europei sulla sostenibilità, ma anche ai ‘venti vènti’ del cambiamento intorno ai quali l’amministrazione ha riordinato le sue priorità. E non per nulla il logo ufficiale dell’evento è una ‘manica a vento’ a strisce bianche e rosse.

L’iniziativa si aprirà domani alle 10 per proseguire fino alle 18 (salvo un’ora di pausa pranzo). Sabato, invece, i lavori si chiuderanno alle 13. La scaletta, non ancora definitiva, prevede in apertura 20 interventi di assessori e dirigenti sui venti temi di discussione: cultura, lavoro, scuola, università, comunità, ambiente, sport, turismo, globale, strade, eventi, esperienze, vivibilità urbanistica, infrastrutture, innovazione, partecipazione, emergenze, case, Cascine, e parcheggi. Il ‘ritmo’ sarà quello del ‘Big Bang’ alla Leopolda, ovvero cinque minuti a testa per parlare, con la proiezione di una cinquantina di video.

Nel pomeriggio ci saranno una trentina di interventi sui vari ‘vènti’ di esponenti del mondo sanitario, universitario, sociale, della cultura. Interverranno anche i presidenti delle varie commissioni consiliari. Sabato, infine, sono stati invitati a partecipare rappresentanti delle categorie, da Confindustria a Confcommercio, da Confartigianato a Confesercenti, dei sindacati, della Provincia, della Regione e dei Comuni limitrofi, dei comitati. Per idee o commenti scrivere all’indirizzo mail firenze2020@comune.fi.it.

Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito. Aggiornamenti in tempo reale anche sui social network. “Si tratta - ha detto il sindaco Matteo Renzi - di un’iniziativa importante e bella che porta i fiorentini non soltanto a discutere su quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo adesso - dalle strade alla cultura, dall’ambiente alle infrastrutture - ma anche della città che vogliamo immaginare tra qualche anno, di una visione organica della Firenze che verrà .

Sarà anche un tentativo di far partecipare le persone e chi vuole dare critiche o suggerimenti è ben accetto”. “Un'altra Leopolda locale, con l'aggravante che nei due giorni di Firenze 2020, diventata ora la più mediatica 20Venti, si vogliono affrontare problemi concreti della città e del suo futuro -è l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo- Ancor meno quindi convince la modalità ribadita dal sindaco: una carrellata di voci che si susseguono per 5 minuti ciascuna, a ruota libera e senza alcuna garanzia che quel che viene detto conterà nelle decisioni da prendere, anzi, con la certezza che le problematiche serie del territorio urbano rimarranno come sono.

Perché i problemi di questa città il sindaco dovrebbe conoscerli bene, dopo due anni e mezzo di governo, così come dovrebbe conoscere i comitati più attivi (anche senza bisogno di chiedere a qualche consigliera). E dunque, volendo ascoltare le voci dissonanti, meglio sarebbero stati incontri specifici di approfondimento. Certo, un incontro in una stanza, mediaticamente non è un gran ché. Sulle vertenze aperte, più che parole a questo punto ci vorrebbero i fatti: alta velocità, rifiuti, acqua, ataf, San Salvi, emergenza abitativa, cantieri, mobilità...tutti problemi noti sui quali non serve una passerella di 5 minuti, ma semmai incontri approfonditi e un confronto reale con le proposte che emergono dalla cittadinanza attiva in città.

In 5 minuti ciascuna di queste soggettività potrebbe solo sintetizzare richieste ribadite e articolate mille volte. Dunque siamo di fronte a una parvenza di apertura e di ascolto. E la sbandierata innovazione riguarda in realtà solo la comunicazione, non il modo di affrontare e risolvere i problemi. Anche sulla comunicazione questa volta qualcosa non ha funzionato, perché l'impressione è di una estrema improvvisazione che fa sì che ancora oggi, alla vigilia dell'evento, non sia chiaro chi e come possa partecipare, ovviamente ad eccezione dei soggetti che il sindaco si è premurato di invitare direttamente.

E questi, sappiamo per certo, non sono i soggetti più scomodi e problematici”.

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