Meridiana lascia Peretola

Confermato oggi l’abbandono dell'aeroporto di Firenze da parte della compagnia aerea. La portavoce dell’Opposizione presenta question time in discussione il prossimo Consiglio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2011 15:04
Meridiana lascia Peretola

Olbia, 7 settembre 2011- Meridiana fly e Air Italy hanno completato la ristrutturazione del network, che vede una serie di interventi tesi a ottimizzare l’utilizzo congiunto della flotta dei due vettori, incrementandone la produttività e servendo in modo ottimale i mercati di riferimento. Come annunciato lo scorso luglio, in occasione della presentazione al mercato del progetto di integrazione di Meridiana fly e Air Italy, è stato affrontato durante il mese di agosto lo studio del nuovo network, dell’integrazione dei sistemi di distribuzione e di vendita, l’armonizzazione di alcune importanti procedure organizzative aziendali e l’interconnessione fra i due siti delle Compagnie.

Il network è stato definito e sta per essere proposto nei sistemi di vendita, mentre tutti gli altri progetti saranno portati a compimento entro l’avvio della stagione invernale 2011/12, alla fine del mese di ottobre. Sul mercato domestico il network prevederà l’offerta prevalente, oltre che sulla Sardegna, non sarà più su Firenze, ma su Napoli, Verona, Milano, Roma dove saranno ubicate le basi operative degli aeromobili ed equipaggi, e conserverà una offerta di collegamenti selezionati per Torino, Catania, Bari, Bologna e Firenze.

Il network di linea internazionale prevederà voli diretti per Mosca, Londra Gatwick, Tel Aviv, Dakar, Chisinau e Pristina. Il mercato domestico sarà servito da una flotta 29 aerei di corto e medio raggio, della famiglia Boeing B737, Airbus 320 e MD80. Il programma invernale è stato disegnato con la nuova logica del network “stellare” che consente agli equipaggi ed agli aeromobili il rientro in base entro la fine del servizio con conseguenti recuperi di produttività e riduzione dei costi operativi. “Non possiamo non interpretare la scelta di Meridiana come la scelta di chi ha già inteso che lo scalo fiorentino è stato condannato a morte dalla politica.

Si perdono voli e quindi competitività turistica ed economica, ma la domanda è anche: che fine faranno i 150 posti di lavoro legati a Meridianafly? La Giunta regionale ha il dovere di rendere conto in aula, anziché restare con le mani in mano”. Così Stefania Fuscagni, consigliere regionale del PdL e portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, anticipando la sua interrogazione a risposta immediata che sarà discussa al consiglio regionale della prossima settimana.

“Meridiana se ne va da Peretola, lascia solo pochi voli ma di fatto ormai lo scalo fiorentino è declassato. Insomma l’anticamera dell’addio definitivo. A questo punto - prosegue - è necessario sapere quali prospettive la Giunta ha per queste 150 persone legate ad una compagnia che ha dato il benservito a Peretola: altre regioni, come il Veneto, hanno agito con decisione e prontezza per scongiurare il rischio declassamento dei loro scali, riuscendo persino a vederli potenziati; la Toscana cosa ha fatto, e non potrebbe fare altrettanto? Ma non solo: è tempo anche che sul potenziamento dello scalo fiorentino la sinistra parli chiaro.

Si potenzia o no? E se sì in che modo? E se no perché? Non posso risparmiarmi - aggiunge la portavoce dell’Opposizione - una battuta amara nei confronti degli esponenti di spicco del PD fiorentino preso, da una parte, a lanciare un’Opa ai vertici nazionali e dall’altra, mi riferisco al Presidente Rossi, a passare un’estate criticando Governo, Vaticano e mondo intero. Ma in questo tempo di crisi non sarebbe meglio che ognuno facesse il proprio lavoro? Magari risolvendo i problemi che sono da anni sul tavolo come quello di Peretola? Non voglio dare lezioni a nessuno – conclude Fuscagni - ma le distrazioni romane troppo male fanno alla Toscana così come malissimo fa la CGIL a stare in silenzio sulla sorte di quei 150 posti di lavoro che evidentemente interessano poco”. “Non possiamo non interpretare la scelta di Meridiana come la scelta di chi ha già inteso che lo scalo fiorentino è stato condannato a morte dalla politica.

Si perdono voli e quindi competitività turistica ed economica, ma la domanda è anche: che fine faranno i 150 posti di lavoro legati a Meridianafly? La Giunta regionale ha il dovere di rendere conto in aula, anziché restare con le mani in mano”. Così Stefania Fuscagni, consigliere regionale del PdL e portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale circa l’abbandono di Peretola da parte di Meridiana, anticipando la sua interrogazione a risposta immediata che sarà discussa al consiglio regionale della prossima settimana.

“Meridiana se ne va da Peretola, lascia solo pochi voli ma di fatto ormai lo scalo fiorentino è declassato. Insomma l’anticamera dell’addio definitivo. A questo punto - prosegue - è necessario sapere quali prospettive la Giunta ha per queste 150 persone legate ad una compagnia che ha dato il benservito a Peretola: altre regioni, come il Veneto, hanno agito con decisione e prontezza per scongiurare il rischio declassamento dei loro scali, riuscendo persino a vederli potenziati; la Toscana cosa ha fatto, e non potrebbe fare altrettanto? Ma non solo: è tempo anche che sul potenziamento dello scalo fiorentino la sinistra parli chiaro.

Si potenzia o no? E se sì in che modo? E se no perché? Non posso risparmiarmi - aggiunge la portavoce dell’Opposizione - una battuta amara nei confronti degli esponenti di spicco del PD fiorentino preso, da una parte, a lanciare un’Opa ai vertici nazionali e dall’altra, mi riferisco al Presidente Rossi, a passare un’estate criticando Governo, Vaticano e mondo intero. Ma in questo tempo di crisi non sarebbe meglio che ognuno facesse il proprio lavoro? Magari risolvendo i problemi che sono da anni sul tavolo come quello di Peretola? Non voglio dare lezioni a nessuno – conclude Fuscagni - ma le distrazioni romane troppo male fanno alla Toscana così come malissimo fa la CGIL a stare in silenzio sulla sorte di quei 150 posti di lavoro che evidentemente interessano poco”.

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