Electrolux: chiusura per lo stabilimento di Scandicci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2008 00:26
Electrolux: chiusura per lo stabilimento di Scandicci

Electrolux ha ufficializzato che cesserà la produzione di frigoriferi a Scandicci, nello stabilimento dove lavorano 450 dipendenti. Con un comunicato l’azienda ha annunciato la decisione presa al temine del periodo di investigazione, che ha interessato i due stabilimenti di frigoriferi a Scandicci e a Susegana: ”Electrolux ha deciso di concentrare la produzione di frigoriferi in Italia nella fabbrica di Susegana (Tv) e cessare la produzione a Scandicci”. 450 dipendenti saranno coinvolti nella fabbrica fiorentina e circa 300 in quella veneta.

“Tutta la città è al fianco dei lavoratori – ha detto il primo cittadino Simone Gheri appena letta la nota di Electrolux – il nostro massimo impegno è adesso rivolto alla reindustrializzazione del sito e alla ricollocazione dei dipendenti. Forte è il nostro richiamo alla responsabilità sociale della multinazionale affinché si impegni concretamente per questi due obiettivi”. Nel comunicato l’azienda spiega i motivi che hanno portato alla riorganizzazione del settore del freddo: “La capacità di produzione di frigoriferi è cresciuta rapidamente in Europa nel corso degli ultimi anni, specialmente in Europa dell’Est, e in aree dell’Asia.

Questo sviluppo, unito ad un aumento della competizione globale ha portato ad una forte pressione sui prezzi e ad un conseguente declino dei margini”. ”Electrolux aiuterà a cercare soluzioni per ridurre l’impatto negativo sui dipendenti coinvolti – è la conclusione della nota dell’azienda – Le alternative considerate includono servizi di ricollocamento e agevolazioni della reindustrializzazione dello stabilimento di Scandicci. I cambiamenti delineati nella produzione di frigoriferi di Electrolux in Italia si stima si concludano nella seconda metà del 2009”.


L’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini convocherà, nei prossimi giorni, un incontro con i vertici del gruppo Electrolux per verificare le ipotesi di reindustrializzazione dell’area di Scandicci dopo la decisione dell’azienda di chiudere le produzioni di frigoriferi a partire dal primo semestre 2009. All’azienda l’assessore ribadirà la richiesta di assumersi una responsabilità,.oltre che economica, anche sociale, sul territorio toscano. «Ai 450 lavoratori e lavoratrici di Scandicci deve essere trovata un’alternativa occupazionale».

Nell’incontro la Regione, a nome di istituzioni e sindacati, chiederà anche rassicurazioni rispetto al percorso di ipotesi alternative per dare continuità produttiva e occupazionale al sito di Scandicci. La Regione si attiverà poi per sostenere la richiesta, avanzata dai sindacati a livello nazionale, di un incontro con il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, anche in continuità con gli impegni presi dal precedente governo. Terzo impegno, proseguire nel mantenimento di un canale di comunicazione permanente fra Regione, istituzioni e sindacati per monitorare tutti i passaggi della vertenza.

Queste le conclusioni della riunione del tavolo permanente per la Electrolux, svoltosi oggi a Palazzo Bastogi, a poche ore dall’ufficializzazione delle decisioni dell’azienda, al termine della fase di investigazione, di cessare la produzione di frigoriferi nello stabilimento. All’incontro hanno partecipato, oltre all’assessore Simoncini, i rappresentanti provinciali e aziendali dei sindacati, l’assessore al lavoro del Comune di Scandicci Marcello Dugini e della Provincia di Firenze Stefania Saccardi.

Nel corso dell’incontro Simoncini ha dato conto dei cotatti intercorsi oggi fra Regione e azienda: stamani l’assessore ha parlato telefonicamente con uno dei rappresentanti italiani del gruppo e il presidente Claudio Martini ha ricevuto una e-mail, a firma del direttore generale Luigi Campello. L’azienda, ha ricordato Simoncini, «ci ha confermato la chiusura, ma ha anche fatto sapere che il gruppo intende dare supporto alla ricerca di soluzioni per attenuare le difficoltà dei lavoratori e delle loro famiglie».

L’assessore ha poi ribadito l’impegno della Regione a seguire da vicino la vertenza e a mettere in campo tutti gli strumenti necessari a dare uno sbocco positivo alla crisi, anche intervenendo a sostegno dei processi di reindustrializzazione.
“Piena solidarietà alle famiglie dei 450 operai dello stabilimento Electrolux di Scandiccci e un appello a tutte le istituzioni affinché si mobilitino per un tempestiva soluzione che non penalizzi i lavoratori”. Con queste parole il presidente della commissione speciale Lavoro Eduardo Bruno ha commentato la notizia, ufficializzata oggi, della chiusura dell’azienda e ha anticipato la seduta della commissione che domani, mercoledì 28 maggio alle ore 15.30 incontrerà l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Gianfranco Simoncini.

All’ordine del giorno della riunione le situazioni di crisi aziendale aperte sul territorio regionale, con particolare riferimento alla vertenza Electrolux. La commissione incontrerà poi l’assessore alla Salute Enrico Rossi in merito alla predisposizione della proposta di legge regionale volta alla costituzione del “Fondo di solidarietà per le vittime di gravi infortuni sul lavoro”. “Una legge – ha detto Eduardo Bruno - molto attesa nella nostra Regione e che ci auguriamo venga approvata presto”.


“Si tratta di una decisione scandalosa, inaccettabile e del tutto incomprensibile. Una decisione da parte dell’azienda che crea un problema occupazionale notevole con forti ricadute anche dal punto di vista sociale”. Questo il commento dei consiglieri regionali del Partito Democratico Gianluca Parrini e Filippo Fossati alla notizia dell’ufficializzazione della chiusura dello stabilimento Electrolux di Scandicci. “Ci auguriamo – concludono Fossati e Parrini – che ci possa essere un colpo di coda e che si arrivi ad una soluzione per i moltissimi posti di lavoro che andranno persi.

Invitiamo la Giunta a continuare il percorso di vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie con l’obiettivo di incentivare una reindustrializzazione della zona e la creazione di nuovi posti di lavoro al fine di ricollocare i molti dipendenti dell’Electrolux di Scandicci”.

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