Disabile non riesce a fare l'esame specialistico perche' l'ospedale non garantisce il trasporto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2005 21:59
Disabile non riesce a fare l'esame specialistico perche' l'ospedale non garantisce il trasporto

Firenze, 12 Agosto 2005- E' disabile e non è riuscita a fare l'esame specialistico perché l'ospedale non è stato in grado di garantirle il trasporto in un altra struttura. Il caso è stato denunciato dai consiglieri Stefano Alessandri (AN) e Gabriele Toccafondi (FI). «La vicenda ha dell'incredibile ed ha per protagonista una paziente non autosufficiente dimessa dall'ospedale di Ponte a Niccheri dimessa in regime di dismissione "protetta" - hanno spiegato i due esponenti del centrodestra - al momento della dimissione, la direzione dell'ospedale ha richiesto e prenotato per la donna una risonanza magnetica a Santa Maria Nuova ed ha dato disposizioni per il trasporto della paziente.

L'appuntamento per la risonanza magnetica era stato fissato alle 17 di mercoledì scorso. Quel giorno, però, la paziente ha atteso invano all'ospedale di Ponte a Niccheri l'arrivo del mezzo che l'avrebbe dovuta portare a effettuare la visita specialistica. Davanti alle rimostranze dei familiari, la direzione dell'ospedale non ha saputo far altro che scaricare la responsabilità sulla centrale del volontariato dell'area fiorentina facendo finta di ignorare che l'intera procedura di prenotazione e di richiesta dell'automezzo per il trasferimento è stata curata interamente proprio a Ponte a Niccheri.

Le ulteriori richieste di chiarimento da parte dei familiari della paziente non hanno sortito alcun effetto se non l'ulteriore conferma che non si trattava di un episodio isolato ma l'ultimo di un lungo elenco». «Oltre al danno che gli utenti subiscono nell'attendere settimane per alcune prestazioni specialistiche - hanno commentato Alessandri e Toccafondi - adesso si somma anche la beffa che li vede costretti a saltare gli appuntamenti stessi con un conseguente prolungamento dei tempi inaccettabile.

In una città dove il volontariato si sostituisce e copre sempre più spesso le carenze ed i disservizi pubblici e visto che l'azienda sanitaria non riesce neppure a garantire la certezza di un trasporto sanitario non di urgenza prenotato con una settimana di anticipo, ci domandiamo se non sia il caso di affidargli anche l'effettuazione di visite specialistiche e la gestione delle liste di attesa». (fn)

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