Vaccini obbligatori a scuola: sono morbillo e meningite

Negli ultimi 10 anni dal 10 al 15 % della popolazione infantile (con punte fino al 25% e oltre in alcune aree del paese) è sfuggita a ogni alla vaccinazione, o ne ha ricevuto una incompleta". Aduc: "Ci sarebbe piaciuto veder estendere l'obbligo anche per frequentare le scuole primaria e secondaria"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2017 17:29
Vaccini obbligatori a scuola: sono morbillo e meningite

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto 'Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale' che introduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola su proposta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. L'esecutivo ha sottolineato come fosse fondamentale "scongiurare l'emergenza" dopo che nei mesi scorsi in Italia sono circolati in ogni regione i dati sulle basse difese riscontrate nella popolazione ai nuovi (riattivati) agenti patogeni. Sono 12 le vaccinazioni obbligatorie per l'iscrizione a scuola nella fascia da 0 a 6 anni.

"Nel corso degli anni la mancanza di misure appropriate e il diffondersi anche di comportamenti e teorie antiscientifiche hanno provocato un abbassamento dei livelli di protezione dal punto di vista dei vaccini" ha precisato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Cosa comporterà? "L'impossibilità di iscriversi al sistema 0-6 che precede la scuola dell'obbligo e la mancanza di documentazione produrrà sanzioni che sono dalle 10 alle 30 volte maggiori di quelle esistenti", ha spiegato ancora il premier Paolo Gentiloni che ha tenuto a precisare come l'obiettivo sia quello di informare e coinvolgere le famiglie e non solo sanzionare"Troppa differenza tra vaccini obbligatori e raccomandati, da qui l'esigenza di rafforzare il numero di quelli che devono essere obbligatori: morbillo e meningite diventeranno obbligatori" ha sottolineato Gentiloni.

Decisa la presa di posizione da parte della Società scientifica degli specialisti in contemporanea con la decisione e il via libera da parte del Consiglio dei ministri. La SIMIT ribadisce l’assoluta necessità di raggiungere almeno il 95% della copertura vaccinale dei bambini in età scolare per poter arrestare la diffusione dell’infezione e garantire la possibilità di accedere all’istruzione a quei bambini che, in quanto affetti da malattie che compromettono il sistema immunitario, non possono essere vaccinati e rischierebbero di contrarre l’infezione, per loro potenzialmente mortale, frequentando la scuola.

In Italia una parte importante della popolazione nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 35 anni è probabilmente non immune. Dal 1983 al 1996 il tasso di vaccinazione entro i due anni di vita è stato infatti sempre inferiore al 50%. Va in particolare ribadita la necessità di vaccinare le donne in età fertile che intendano intraprendere una gravidanza e che non abbiano ricordo dell’infezione o il cui stato vaccinale sia non documentato.

Il morbillo in gravidanza è infatti possibile causa di gravi complicazioni sia per la madre, sia per il feto e i figli di madri non immuni affrontano il primo anno di vita del tutto privi di anticorpi materni, senza quindi protezione nei confronti dell’infezione.

Aduc, l'Associazione dei Consumatori con sede a Firenze, commenta la notizia per voce di Pietro Moretti: "Non è stato un parto facile, ma alla fine il Governo ce l'ha fatta: niente asilo e scuola d'infanzia per chi non si vaccina, sanzioni decuplicate per i genitori di studenti della scuola dell'obbligo. Ci sarebbe piaciuto veder estendere l'obbligo di vaccinazione anche per frequentare le scuole primaria e secondaria. Se infatti non vaccinarsi mette a rischio la collettività, la priorità dovrebbe esser quella di limitare l'accesso a luoghi densamente e abitualmente frequentati come la scuola, piuttosto che una multa.

Quello che sconvolge però di tutta questa vicenda è la ormai provata pericolosità delle bufale. Nei momenti di crisi, ignoranza e rabbia tendono spesso ad allearsi nella ricerca di capri espiatori. In passato si mettevano al rogo streghe e untori, prostitute e scienziati. In alcune parti del mondo, in particolare in alcuni Paesi sottosviluppati, ancora oggi si arrestano e si condannano a morte medici e infermieri volontari con l'assurda accusa di aver diffuso malattie letali attraverso campagne di vaccinazioni.

Almeno in Italia, oggi ci si limita a diffondere teorie fantasiose e complottistiche tramite Internet. Ma la caccia alle streghe, seppur in forma virtuale, continua a mietere vittime, come dimostrano il brusco calo di vaccinazioni e il conseguente aumento di malattie infettive. Non ci sono ricette semplici per limitare i danni ciclicamente provocati dall'ignoranza. Certamente non lo è la censura. L'unico rimedio è investire nell'istruzione e nell'università.

L'Italia rimane tra i Paesi europei con il più alto tasso di abbandono scolastico e il più basso tasso di non laureati. Non è un caso che campagne antiscientifiche trovino terreno fertile proprio qui" conclude il vicepresidente Aduc.

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