Azienda Usl Toscana centrale: i numeri in Regione

Ascoltati il direttore generale Paolo Morello Marchese e tutti i vertici aziendali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2022 23:47
Azienda Usl Toscana centrale: i numeri in Regione

Firenze - Le difficoltà vissute durante la pandemia e gli obiettivi per i prossimi anni. Su questi temi si è concentrata l’audizione, tenuta questa mattina (giovedì 13 ottobre) dalla commissione Sanità presieduta da Enrico Sostegni (Pd), in merito alla relazione sanitaria dell’azienda Usl Toscana Centro. Ad essere ascoltati il direttore generale Paolo Morello Marchese e tutti i vertici aziendali, che hanno fatto il punto sull’andamento dei vari settori, alla presenza anche di una rappresentanza del Consiglio dei cittadini per la salute.

Come ha spiegato Morello, la pandemia ha costretto a una profonda riorganizzazione e ha avuto effetti importanti, facendo salire il tasso di mortalità a causa del Covid. Attualmente nella Toscana centrale la speranza di vita è ferma a 81 anni per gli uomini e 86 per le donne, mentre sono in calo le nascite, con indice di natalità di 6 ogni 1000 persone. Dopo aver raggiunto, nel corso delle varie ondate del virus, la presenza di 900 posti letto dedicati al Covid, attualmente i posti letto a disposizione sono 190. Ma i problemi, ha ricordato il direttore, non sono finiti, e sono causati dai pazienti ricoverati con Covid e non per Covid, che hanno bisogno di percorsi dedicati, oltre al fatto che una quota di interventi programmati salta per positività del paziente o del personale.

Il problema più sentito anche in questa Asl è la carenza di medici. È in crescita il numero dei professionisti che scelgono di lavorare in altre regioni e l’età media dei medici di medicina generale è 65 anni. Sono attive 200 borse di specializzazione in medicina generale per la Toscana.

Nell’azienda i medici di medicina generale sono 1036 e tutti i territori sono coperti, con difficoltà però a occupare i posti in aree periferiche e rurali. I pediatri sono 183. Le Case della salute istituite sono 32 e il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione finanziamenti per 28 Case di comunità. L’obiettivo, per migliorare i servizi territoriali, è quello di far prendere in carico i pazienti da un team assistenziale per ridurre il numero dei ricoveri, potenziando anche i servizi domiciliari.

Negli ultimi anni è stata istituita la figura dell’infermiere di famiglia. Sono attivi nella Asl centro 478 cellule territoriali (ambiti definiti) a cui i cittadini possono fare riferimento con la copertura del 100 per cento del territorio.

Gli indicatori Mes fotografano una situazione per cui nel 2021 l’azienda ha migliorato più del 50 per cento degli obiettivi, mentre per 1/5 rimangono criticità. Secondo i dirigenti dell’Asl gli indicatori suggeriscono che i pronto soccorso lavorano bene, dato che solo il 5 per cento dei pazienti ritorna entro 72 ore e l’appropriatezza dei ricoveri si attesta a quota 80 per cento. Sono state istituite strutture (Ama) con equipe mista dedicate alla presa in carico precoce del paziente prima del ricovero.

Per quanto riguarda le liste di attesa, a fronte di un aumento di prescrizione del 10 per cento negli ultimi mesi, la capacità di rispondere alle richieste di visite e diagnostica emesse ogni 15 giorni si attesta di fatto sull’80 per cento. I tempi medi di attesa per ottenere una prima visita o un esame diagnostico oscillano tra i 26 e i 27 giorni. Le liste di attesa chirurgiche, in riduzione nel 2019, sono cresciute durante la pandemia ma si assiste a una nuova riduzione negli ultimi mesi. L’azienda riesce a garantire all’82,5 per cento la copertura degli interventi che devono essere effettuati entro 30 giorni. Anche in questo ambito si avverte il problema della carenza dei medici. Ad esempio, a fronte di bandi per reclutare 22 medici radiologi, l’Asl ne sta assumendo effettivamente 7.

Numerose le domande. Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) ha commentato che all’ordine del giorno ci sono attese infinite nei pronto soccorso senza nessun tipo di assistenza, e che è necessario cambiare sistema perché non basta avere più soldi se i soldi si spendono male.

Donatella Spadi (Pd) ha rivolto i complimenti all’azienda per i buoni risultati del bersaglio Mes.

Andrea Vannucci (Pd) ha sottolineato che è necessario coltivare la fiducia dei cittadini rispetto alla sanità pubblica e impegnarsi a creare dei prototipi per i servizi del futuro.

Andrea Ulmi (Lega) ha osservato che le tre maxi Asl non hanno dato risposte ai bisogni di sanità e che la sanità territoriale non riesce a limitare i ricorsi al pronto soccorso.

Federica Fratoni (Pd) ha ricordato che sui giornali si trovano i casi critici, che sono la minoranza, e non la maggioranza di esperienze positive, e ha invitato l’azienda, che comunque ha lavorato tanto e bene, a presidiare con la massima attenzione.

Giovanni Galli (Lega) ha chiesto come si intenda far fronte alla carenza di personale e ha osservato che, a fronte di 31 milioni di euro messi in campo per ridurre le liste di attesa nel febbraio 2022, ad oggi molti pazienti vanno a curarsi fuori regione.

Enrico Sostegni (Pd) ha, tra le altre cose, chiesto che sia pubblicizzata maggiormente la figura dell’infermiere di famiglia e ha commentato che è da modificare il metodo per il controllo e l’abbattimento delle liste di attesa. Esiste infatti un’estrema variabilità dei tempi sul territorio, e in alcuni casi le liste sono bloccate o con tempi di attesa molto lunghi. Occorre dunque procedere a una reingegnerizzazione delle prestazioni sui singoli territori, oltre che a imporre una maggiore appropriatezza delle prescrizioni.

Durante la seduta, la Commissione ha inoltre fornito parere positivo a maggioranza al bilancio preventivo 2022 e pluriennale 2022-2024 dell’Agenzia regionale di sanità (Ars). Il totale del valore della produzione è fissato in 5.696.627 euro per il 2022, in 3.960.879 euro per il 2023 e 3.622.304 per il 2024. Il totale dei costi della produzione sono stabiliti in 5.496.944 euro per il 2022, 3.777.707 euro per il 2023, 3.435.997 per il 2024.

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