Taxi di Firenze: no alla geolocalizzazione, spiati tassisti e utenti

La mobilità fiorentina attraversa un momento critico: il servizio di trasporto è al point break

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2015 15:16
Taxi di Firenze: no alla geolocalizzazione, spiati tassisti e utenti

“Abbiamo ricevuto le proposte del Comune di Firenze, ma si tratta ancora di un documento unilaterale che dimostra chiaramente la volontà dell’amministrazione a non trattare su niente” è così che Marzio De Vita, presidente di Confartigianato Taxi, commenta il documento inviato dall’assessore Bettarini con cui il Comune di Firenze intende intervenire sul servizio taxi.

“Ancora una volta, il Comune di Firenze prima si mostra aperto ad una trattativa, ma poi presenta una soluzione più d’effetto che di sostanza, ignorando completamente ogni nostra proposta – continua De Vita – Ci è stato infatti presentato un documento in dodici punti, di cui alcuni molto vaghi e indeterminati, dalla fattibilità tecnico-legale poco realistica, che, sicuramente, non miglioreranno il servizio, né ora, né in futuro. Insomma, un bellissimo spot pubblicitario, ad uso e consumo politico, non certo dell’utenza”.

“Come categoria non possiamo che apprezzare la svolta ‘green’ dell’Amministrazione, cosa che da anni sosteniamo e promuoviamo solo con le nostre tasche. Però, non riusciamo a capire come il Comune possa prevederla nei termini proposti, visto che non c’è nessun supporto normativo alla sua realizzazione. Inoltre, si continua a proporre un aumento strutturale delle licenze che non tiene assolutamente conto degli scenari di mobilità e di servizio che si verranno a creare con l’ultimazione della rete della Tramvia” continua De Vita.

“Per quanto riguarda la geo localizzazione, non possiamo che ribadire la nostra ferma opposizione. Si tratta di un progetto che non ha nessun supporto legale e che si prefigura come una violazione della privacy nostra e dei nostri utenti, oltre che un costo inutile, tanto per noi che per l’amministrazione. Noi tassisti non dobbiamo e non possiamo organizzare i nostri percorsi, visto che ci rivolgiamo in maniera indifferenziata all’utenza. Siamo obbligati ad andare dove ci chiede il cliente: cosa può farsene il Comune di questo dato?” prosegue De Vita.

Per quanto riguarda gli altri punti del documento, ci troviamo di fronte a delle proposte che non concedono nulla di quanto non ci spetti comunque di diritto (come i controlli anti abusivismo e l’adeguamento tariffario) e a provvedimenti troppo generici ed evasivi, come quelli sulla semplificazione e sulla creazione di un tavolo di lavoro con la direzione mobilità. Oggi, per la seconda volta in una settimana ci riuniremo in un’assemblea generale con le altre rappresentanze e con i corpi sociali, ma dubito che davanti ad un documento di questo genere si possa pensare ad un nostro cambiamento di rotta. O il Comune ci ascolta, oppure la trattativa prenderà una strada che certamente non siamo stati noi a volere imboccare” conclude De Vita.

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