Strage Viareggio: 32 morti, nessuna verità e prescrizioni in vista

Quasi sette anni dopo, nelle aule del consiglio regionale le immagini del cortometraggio voluto dall'associazione dei familiari delle vittime

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2016 20:18
Strage Viareggio: 32 morti, nessuna verità e prescrizioni in vista

Quella notte del 29 giugno 2009 un treno composto da 14 cisterne cariche di gas propano liquido entrò alla stazione di Viareggio a novanta chilometri orari. Un asse sotto a un vagone si ruppe, la cisterna deragliò e si rovesciò. I macchinisti riuscirono a fermare il convoglio e lanciare l'allarme. Ma era già troppo tardi: il gpl fuoriuscito raggiunge le case. Ci fu una violenta esplosione: le fiamme travolsero abitazioni e auto di via Ponchielli e uccisero trentadue persone, grandi e piccini, molte bruciate vive nelle case dove erano tranquillamente a dormire."Vogliamo che sia fatta piena giustizia e che vengano individuate le responsabilità" interviene in aula il presidente della Toscana, Enrico Rossi.

"Anche per questo stamani – annuncia – ho firmato la lettera con cui, come Regione, rifiutiamo i 2 milioni di euro di risarcimento offerti dall'assicurazione, per stare fuori dal processo". La Regione Toscana si è costituita parte civile nel procedimento aperto nel 2013: lo Stato, come anche oggi è stato ricordato, non lo ha fatto.Non si è ancora arrivati alla sentenza di primo grado e a dicembre di quest'anno si prescrivono due delle accuse mosse ai quarantadue imputati nel processo, trentatré persone e nove società: quelle di incendio e lesioni colpose.

"Quanto è accaduto quel 29 giugno 2009, dieci minuti prima della mezzanotte, è inaccettabile" raccontano prima che le immagini inizino a scorrere due tra i familiari di chi quella notte ha smesso di vivere. "Ma soprattutto – aggiungono - è inaccettabile che il processo si chiuda senza una verità e con la prescrizione che incombe".

Nella seduta odierna del Consiglio regionale è stato proiettato il cortometraggio “Ovunque proteggi” di Massimo Bondielli, dedicato alla strage di Viareggio del 2009, presenti anche Marco Piagentini e Daniela Rombi dell’associazione “Il mondo che vorrei Onlus”.

“Un documentario struggente che ha doverosamente riacceso i riflettori su una tragedia rimasta troppo spesso nell’ombra; proiettarlo qui in Consiglio regionale e ascoltare le testimonianze di Daniela Rombi e Marco Piagentini ci ha fatto rivivere quella terribile sofferenza e ci ha consentito, come istituzione, di ribadire la nostra vicinanza ai familiari delle vittime. Sono stato dalla loro parte da presidente della Provincia e ho voluto fortemente che qui in Regione facessero sentire la loro voce.

Chi ha visto Viareggio e via Ponchielli quella notte e i giorni a seguire non può che avere ancora impresse nella memoria le immagini strazianti, che si possono paragonare solo a quelle di una città bombardata. Trentadue morti, alcuni dopo giorni di agonia. Uno stillicidio di dolore. La forza di Marco e Daniela e di tutta l’associazione Il Mondo che vorrei onlus è stata ed è straordinaria; le udienze, gli incontri, le indagini, lo studio approfondito delle normative esistenti sulla sicurezza ferroviaria per capire dove e come c’è da intervenire.

E il bisogno, assoluto, imprescindibile di giustizia. La Regione Toscana e la provincia di Lucca sono state le uniche istituzioni a costituirsi parte civile, rifiutando il risarcimento delle assicurazioni. Perché non bastano e non basteranno rimborsi. È necessaria una risposta e la risposta non potrà essere fatalità né tantomeno prescrizione. Il dolore, come hanno detto giustamente in aula Marco e Daniela, non va in prescrizione. Saranno i magistrati a individuare le responsabilità e i colpevoli.

Ma una responsabilità umana, è evidente, c’è stata, che sia omissione di controllo o mancata osservanza di regole o quale che sia. Chi ha vissuto e conosce quella tragedia lo sa” così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente Quarta commissione.

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