Santa Barbara martire celebrata a Grosseto

Tra storia e leggenda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2021 17:26
Santa Barbara martire celebrata a Grosseto

di Vanna Francesca Bertoncelli

Grosseto - Oggi, 4 dicembre, si celebra il culto di santa Barbara. L’ingegnere Raschillà, comandante dei Vigili del Fuoco di Grosseto accoglie, nel piazzale della caserma in via Carnicelli, le autorità civili e religiose alla presenza delle unità che vedono schierati anche lo storico nucleo dei Sommozzatori, quello dei Cinofili e degli Speleologi. Presenti anche i Capi distaccamento delle sedi di Follonica, Orbetello, Arcidosso e i volontari di Sorano e Manciano.

Cerimonia ridotta, anche quest’anno, nel rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del virus SARS-CoV-2.

La giornata prosegue con la Santa Messa officiata dal vescovo di Grosseto Giovanni Roncari al quale il Comandante dona una piccola statua in legno di Santa Barbara.

La figura di santa Barbara, martire, figura femminile molto popolare nel Medioevo, si muove tra storia e leggenda. Arriva da noi intorno al VI secolo e diventa subito un’ icona popolare.

Si narra sia vissuta nel III secolo d.C. Molti i luoghi di nascita attribuiti, i più in Oriente, tra questi Nicomedia, città della Bitinia, oggi in Turchia, ma anche località della nostra penisola e della Toscana in particolare.

Promessa in sposa al prefetto di Nicomedia, dal padre Dioscoro, la giovane, rifiuta le nozze. Innamoratasi di Gesù del quale, per caso, aveva sentito parlare decide di dedicare a questa figura, tutta la vita, divenendo sposa di Cristo. Al rifiuto opposto dalla figlia, Dioscoro la porta a processo. La giovane viene sottoposta a varie torture. L’ultima, il fuoco. Sopravvissuta per “miracolo” a tutti i supplizi il padre decide di ucciderla di propria mano. Viene incenerito da un fulmine mentre compie l’orrendo gesto.

Il fulmine, simbolo della morte improvvisa, di quella “mala morte” che non lascia tempo al pentimento, ha già in Zeus, padre degli dei, il signore del fulmine con il quale viene identificato, e questo simbolismo continua ad essere presente anche nell’era cristiana.

L’associare santa Barbara al balenìo del fulmine e al fuoco si concretizzò con l’invenzione della polvere da sparo, intorno al XIII secolo, e divenne così la protettrice di minatori e artificieri prima e della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco poi. Sono detti “Santabarbara” in terra ed in mare, a bordo delle navi, i depositi delle munizioni.

Molti i luoghi di culto a lei dedicati, ricca e varia l’iconografia. Annoverata tra i santi intercessori è patrona di coloro che vengono a trovarsi “in pericolo di morte improvvisa”.

Piero Bargellini (1897-1980) fiorentino, scrittore, cattolico militante e politico. Già assessore all'Istruzione Pubblica, alle Belle Arti e ai Giardini al comune di Firenze negli anni cinquanta al fianco del democristiano La Pira, a sua volta sindaco di Firenze nel periodo della ricostruzione della città a seguito dell’alluvione del 1966, nel volume Mille Santi del giorno (Vallecchi, Firenze, 1977) cita “La memoria di questa Santa non figura più nel Calendario della Chiesa. Gli Atti di questa Martire sono del tutto favolosi”.

Ed è la riforma dell'ordinamento dell'Anno liturgico e del Calendario (1970) a cancellare, per la mancanza di elementi storici sicuri da proporre ai fedeli, la figura di santa Barbara.

La tradizione popolare sembra però prevalere ed il 4 dicembre si continua a celebrare il culto di santa Barbara. Anche in Maremma. Terra di miniere e minatori, di sciagure minerarie, di piogge alluvionali, di corsi d’acqua dall’andamento imprevedibile, di incendi che, accanto ai Vigili del Fuoco, vedono operativo un volontariato preparato e generoso.

Circa 5 mila gli interventi in questo 2021: incendi di vegetazione, boschivi, in abitazioni, ricerca e soccorso di persone e animali, interventi in incidenti stradali. L’ampio ventaglio ha, come denominatori comuni, la valutazione del rischio e la riduzione del pericolo, la tempestività negli interventi e l’alta professionalità, la disponibilità di mezzi e strumenti tecnologicamente avanzati.

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