Regione: via libera dalla Commissione al Bilancio 2024-2026

Voti favorevoli di Pd e Italia Viva. Contrarie le opposizioni. Osservazioni dalla commissione Controllo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2023 22:46
Regione: via libera dalla Commissione al Bilancio 2024-2026

Firenze – La Manovra di Bilancio 2024-2026 arriva al voto dell’Assemblea legislativa senza previsioni di entrate. L’eventuale inserimento di tributi, se ci sarà, ad oggi posizioni ufficiali non ce ne sono, avverrà direttamente in Aula convocata da domani, martedì 19 dicembre, fino a venerdì 22 dicembre.

In commissione Bilancio del Consiglio regionale, guidata da Giacomo Bugliani (Pd), il pacchetto - che comprende il Bilancio 2024-2026, la Legge di Stabilità 2024 e Collegato, la Nota di Aggiornamento al Documento di economia e finanza 2024 – incassa il via libera di Pd e Italia Viva. Contrarie le opposizioni che non hanno però partecipato alla votazione dei singoli articoli. L’espressione del voto finale, ha spiegato il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, è puramente politica per evitare che il complesso arrivasse in Aula con voto unanime della Commissione.

In sede di dibattito il consigliere della Lega Marco Casucci ha nuovamente criticato l’assenza del presidente della Regione con delega al Bilancio Eugenio Giani. “Devo ripetermi ma è mancata ogni possibilità di contraddittorio”.

Critiche sull’andamento dei lavori le ha espresse anche Torselli secondo il quale la votazione sulla Nadefr è iniziata senza avere il parere del Consiglio delle autonomie locali e con l’indicazione di una modifica al preambolo non ancora esplicitata. “Vorrei alla fine capire se stiamo votando un atto diverso da quello che arriverà in Consiglio”. Sul punto il presidente Bugliani è stato chiaro: “Il parere è arrivato a tutti i commissari in posta elettronica poco dopo l’inizio della seduta. Sul preambolo, poi, c’è solo una precisazione tecnica”.

La commissione Bilancio chiude il suo iter sulla Manovra del prossimo triennio con il nodo payback tutt’altro che sciolto. Il credito che la Toscana vanta per gli anni 2019-2022 ammonta a circa 400/420 milioni di euro. Si tratta di un “credito presunto perché manca il decreto ministeriale che quantifica l’importo” ha detto il responsabile del settore Bilancio della Regione Paolo Giacomelli. “Ecco perché – ha spiegato rispondendo al consigliere Casucci – quella entrata non figura nel Bilancio”. E sui 200 milioni dichiarati sufficienti a chiudere il Bilancio dal presidente Giani, il responsabile è stato chiaro: “Sono da intendersi come soddisfazione parziale se riferita al payback o come contributo di carattere straordinario pari a due annualità sulla scorta di quanto riconosciuto l’anno scorso”.

Di fronte a questa “incertezza numerica” la vicepresidente della Commissione Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia) è intervenuta dichiarando la necessità di “indagare le reali cause dello squilibrio contabile. Mi pare che la situazione sia sfuggita di mano sia sotto il profilo della programmazione che degli acquisti”.

"La situazione della sanità toscana è oggettivamente drammatica, non solo per il disavanzo di 400 milioni di euro, ma anche perché la Giunta regionale e il suo Presidente Eugenio Giani mostrano di essere in stato confusionale, e non sanno che direzione prendere. Ogni mese cambiano idea, ma in realtà stanno preparando l'aumento della tassazione per chiudere il bilancio regionale, e come al solito cercano di gettare la colpa addosso al governo nazionale". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.

"In questi anni - accusa Stella - la sinistra toscana ha accumulato un debito gigantesco in sanità, e ora non sa come fare per rimediare alla sua cattiva gestione, e pensa di farlo pagare o ai privati attraverso il payback, oppure aumentando l'addizionale Irpef. Noi diciamo no a qualsiasi aumento della tassazione, e chiediamo il taglio delle spese clientelari e improduttive".

Sulla sanità "le risorse dovrebbero venire dallo Stato centrale, so che si farà di tutto per evitarlo. Diversamente come extrema ratio: a mali estremi, estremi rimedi". Così il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, risponde alla Dire a margine di un evento sull'Erp in merito all'ipotesi, sul tavolo in queste ore, di un aumento dell'addizionale Irpef per far quadrare i conti delle Asl e di conseguenza il bilancio 2024 della Regione Toscana.

A pesare è il mancato riconoscimento da parte dell'esecutivo di una compensazione per la mancata ottemperanza al payback da parte delle aziende produttrici di dispositivi medici previsto, in origine, da una legge dello Stato. "Il governo deve sostenere necessariamente una sanità pubblica di straordinario livello e che, appunto essendo pubblica, ha sofferto di più i costi dovuti al Covid- aggiunge Biffoni- su questo ci deve essere un riconoscimento e un importante contributo da parte dello Stato.

Aumentare le tasse è l'ultima cosa che un amministratore vuole fare, non piace a nessuno. È sempre l'extrema ratio, sono convinto che in Regione faranno di tutto per arrivare a evitare questo esito". Altrimenti, avverte ancora il presidente di Anci, "prima di mettere a repentaglio il sistema, che tutto sommato in Toscana funziona ancora piuttosto bene, bisogna fare anche scelte dolorose come quella di aumentare le tasse. È questo il ragionamento che sta facendo la Regione, perché effettivamente l'appesantimento dei conti non può andare a incidere sulla qualità del servizio offerto ai cittadini.

Su questo bisogna cercare di trovare il modo di sopperire alle necessità che ci sono".

Full immersion della commissione Controllo, guidata da Alessandro Capecchi (FdI), sulle proposte di legge riguardanti la manovra di bilancio: Bilancio di previsione finanziario 2024-2026, con l’illustrazione di Paolo Giacomelli, direttore Programmazione e Bilancio; legge di stabilità 2024 e relativo collegato, con presentazione di Massimiliano Mingioni, funzionario dell’Avvocatura regionale.

Nel corso dei lavori è stato sottolineato come i tempi non siano stati sufficienti ad esaminare atti così complessi, che hanno comunque visto i commissari impegnati nell’esame degli stessi e nella formulazione di osservazioni alla commissione competente. In sintesi la Controllo ha sottolineato che la proposta di Bilancio di previsione finanziario 2024/2026 non è corredata ad oggi del parere del Collegio dei Revisori dei Conti, come previsto dalla normativa. Un parere espresso all’unanimità, che ha registrato la non partecipazione al voto di Massimiliano Riccardo Baldini (Lega).

Sulla legge di stabilità, invece, la Commissione, a maggioranza, registrata la coerenza con la programmazione generale, non ha espresso osservazioni. Nessuna osservazione, infine, sul collegato alla legge di stabilità.Il dibattito si è soprattutto soffermato, come sostenuto dal presidente Capecchi, sulla “funzione della stessa commissione Controllo, in questo caso palesemente lesa, poiché impossibilitata nei fatti - dati i tempi strettissimi a fronte dei 30 giorni teoricamente previsti - utili a vigilare proprio sulla programmazione”.

Ancora: una volta chiarito che il Bilancio di previsione 2024-2026 non presenta entrate da payback, ma che il problema vero è la chiusura del 2023, con i bilanci delle Asl ancora in fase di preconsuntivo, “come commissione Controllo continueremo ad approfondire la spesa sanitaria nel suo complesso, abbiamo già iniziato con Estar e continueremo sulla strada tracciata, visto che lo sbilancio della Sanità si ripercuote sulla gestione”, ha assicurato il presidente.

“La Toscana è l’unica grande Regione d’Italia a non avere l’assessore al bilancio perché il presidente Giani non ha mai voluto nominarne uno tenendosi la carica per sé. Solo in altre quattro Regioni (Basilicata, Liguria, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta) non è presente l’assessore che si occupa delle finanze regionali, ma sono Regioni piccole. La situazione finanziaria toscana è drammatica. Giani e il Pd hanno provocato un buco di bilancio da 400 milioni, non hanno neppure nominato l’assessore competente e adesso hanno la pretesa che gli italiani paghino per i loro errori" lo dichiarano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Sanità Diego Petrucci e il capogruppo FdI in Consiglio regionale Francesco Torselli.

"Questo dissesto finanziario - dice Petrucci - è unicamente responsabilità del Pd che ha costruito un sistema sanitario clientelare e con costi enormi.È possibile che in Toscana tutti i direttori generali in ambito sanitario siano persone di sinistra? È evidente che anziché il merito si sono scelti altri criteri per selezionare i manager pubblici e tutto questo ha prodotto un buco di bilancio che vogliono far pagare o ai toscani con l’aumento delle tasse o agli italiani chiedendo i soldi al Governo”.

“Da anni la Corte dei Conti – prosegue Torselli – evidenzia una pessima gestione delle finanze regionali. Già prima del Covid la Corte definiva Estar incapace di effettuare le economie di costo per le quali era nata. Nell’ultima relazione sul rendiconto generale della Regione, la Corte dei Conti ha spiegato che le risorse del Fondo sanitario regionale vengono distribuite in base ai fabbisogni emergenti e non secondo una precisa programmazione. Rimangono quindi molti fondi nelle casse regionali. A maggior ragione ci chiediamo con quale faccia tosta Giani pretenda ancora più soldi da Roma”.

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