Poste, basta straordinari, un mese di sciopero a Firenze e Prato 

​La denuncia del sindacato: code sempre più lunghe agli sportelli e servizio in crisi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2014 13:53
 Poste, basta straordinari, un mese di sciopero a Firenze e Prato 

Il servizio è in crisi con effetti ravvisabili quotidianamente da parte degli utenti: uno su tutti, le bollette arrivano a casa già scadute. Cosa potrebbe accadere con lo sciopero degli straordinari annunciato dai lavoratori?In ufficio: “I clienti esasperati dalle code interminabili se la prendono sempre più spesso con i lavoratori e Poste Italiane non fa nulla per migliorare la situazione”

Per un mese niente straordinari per i lavoratori delle Poste delle province di Firenze e Prato. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil territoriali hanno infatti proclamato lo ‘sciopero dello straordinario e delle prestazioni aggiuntive’ dall’8 settembre al 4 ottobre prossimo per tutti i lavoratori di Poste Italiane dei settori sportelleria, recapito e CMP (il Centro meccanizzato si smistamento) per protestare contro la carenza di personale e le non più accettabili pressioni commerciali.“Ci dispiace per i clienti che in questo mese subiranno ulteriori disagi, ma sappiano che ci stiamo battendo per poter offrire loro un servizio migliore” dice Marco Nocentini, segretario territoriale Cisl Poste.“In provincia di Firenze e Prato – spiega Nocentini - il personale applicato alla sportelleria, al recapito e al centro smistamento di Firenze è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione assai pesante.

Agli sportelli i clienti subiscono il disagio di file interminabili e scaricano poi tutta la loro rabbia nei confronti degli sportellisti. Al recapito e al centro smistamento la carenza di personale, unita a una nuova organizzazione di lavoro che sta facendo acqua da tutte le parti, sta mettendo in ginocchio il servizio.”“Poste Italiane – conclude il segretario Cisl Poste - non ha finora dato segni di voler sopperire a queste carenze. Per questo abbiamo deciso questa agitazione, per sbloccare una situazione non più sostenibile e poter offrire un servizio migliore ai nostri clienti.”

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