Polizia locale: lunedì 9 maggio sit-in davanti alla Prefettura

Mobilitazione nazionale indetta da Cgil-Cisl-Uil di categoria: “Il nostro lavoro è cambiato, il governo ci riconosca le peculiarità”. Poste Italiane sospende la riorganizzazione aziendale e riapre la trattativa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 maggio 2016 22:57
Polizia locale: lunedì 9 maggio sit-in davanti alla Prefettura

Polizia locale: sit-in dei lavoratori davanti a tutte le sedi delle Prefetture toscane lunedì 9 maggio, nell’ambito della mobilitazione nazionale (indetta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl) relativa alla vertenza del personale (vigili urbani e polizia provinciale). A Firenze l'iniziativa si svolgerà alle 15 e vi parteciperanno anche le segreterie regionali dei tre sindacati. La mobilitazione vuole chiedere al Governo di:

  • Uniformare su tutto il territorio nazionale le condizioni operative della Polizia Locale
  • Rinnovare il CCNL di riferimento e riconoscere le specificità e peculiarità dei corpi di Polizia Locale
  • Superare il blocco del turn over
  • Riconoscere e valorizzare il ruolo e le funzioni della Polizia Locale
  • Tutelare e garantire equità al trattamento economico e alle condizioni di lavoro

In particolare, visto che “il lavoro è cambiato molto negli ultimi anni”, si chiede di avviare subito il confronto per colmare, già nel DDL Sicurezza in discussione, le gravi discriminazioni esistenti su piano delle tutele e dei diritti rispetto alle altre forze di polizia, a partire da equo indennizzo e cause di servizio. “Questa è una vertenza che parte da lontano, nel corso della quale abbiamo chiesto più volte l’adeguamento della legge 65/86, vecchia oramai di trent’anni, per tener conto delle attuali funzioni che ogni giorno svolge sul territorio la polizia locale per le politiche di sicurezza integrata che, sempre più spesso, comportano l’esercizio nei fatti di attività di pubblica sicurezza e di ordine pubblico, nonché di contrasto alla microcriminalità - dicono i sindacati -.

Ora però la misura è colma. Dobbiamo portare l’Esecutivo a confrontarsi seriamente e concretamente con le OO. SS. sulle funzioni del corpo, per il riconoscimento delle specificità professionali, sui diritti, per una piena equiparazione assistenziale, previdenziale e assicurativa alle altre forze di polizia, e sulle condizioni di lavoro del personale”. L'obiettivo della mobilitazione è anche coinvolgere sindaci, politici e parlamentari locali, stampa e comunità locali che trovano sempre negli appartenenti al corpo il primo e più prossimo presidio di sicurezza.

"Esprimo piena solidarietà alla manifestazione nazionale delle polizie locali, che si terrà domani pomeriggio alle 15 sotto la prefettura a Firenze, organizzata dalle sigle sindacali per protestare contro le manovre annunciate e non condivise con chi quotidianamente opera sulle nostre strade, in contemporanea sarà oggetto di dibattito in consiglio comunale con il question time in cui chiedo chiarimenti e tutela dei lavoratori." Lo dichiara la consigliera Miriam Amato (Alternativa Libera ).

Non è un passo indietro, ma un passo di lato. Una pausa di riflessione che Poste Italiane sia prende prima di procedere con la riorganizzazione interna, che di fatto blocca il programma di recapito a giorni alterni. "Abbiamo registrato da parte aziendale segnali di apertura, in quanto sospenderanno le nuove implementazioni previste per maggio e riapriranno la trattativa territoriale, per cercare di dirimere i vari contenziosi emersi, anche in Toscana ed in particolare su Arezzo - commenta il segretario generale del sindacato Renzo Nardi - Riteniamo questa svolta significativa anche per la provincia di Arezzo: una vittoria della Uilposte Toscana che insieme alla Slc-Cgil, con un’azione convinta e determinata, ha da subito fatto emergere le criticità e l’incongruenze di questa riorganizzazione". Gia nell’incontro del 27 aprile scorso con l’ad di Poste Italiane Francesco Caio, la Uilposte aveva rappresentato la difficile situazione nella quale versa il recapito in tutte le realtà, come la provincia di Arezzo, dove è partita la riorganizzazione secondo il nuovo modello dei giorni alterni - aggiunge Nardi - Da quell’incontro sono scaturite 2 giornate di verifica in azienda, per valutare complessivamente, lo stato di avanzamento del progetto.

In quel contesto, come Uilposte, abbiamo sostenuto con forza la necessità di una pausa di riflessione sull’attuazione della riorganizzazione, per modificare alcuni passaggi fondamentali del progetto, perché la sperimentazione non sta funzionando e quindi non possiamo fare ulteriori avanzamenti. I fatti ci stanno dando ragione, perciò la Uilposte non ha firmato l’accordo nazionale del 24 febbraio e quello regionale del 9 marzo". "La nostra non è stata mai una posizione pregiudiziale sulla riorganizzazione, ma questo modello va ripensato, non lo si può applicare in modo omogeneo dappertutto, senza tenere di conto delle peculiarità territoriali dove viene applicato - conclude Nardi - Per noi della Uilposte i coefficienti per la determinazione delle zone di recapito devo essere rimodellati, perché così le zone sono troppo gravose e non attuabili, sia per estensione che per quantità di posta da consegnare.

Ci auspichiamo che adesso che questa fase di riapertura del confronto sia effettivamente proficua e che l’azienda sia realmente disponibile a registrare le nostre proposte e ad accogliere le nostre istanze, non strumentali o pregiudiziali, ma fondate sulla realtà dei fatti".

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