Oltrarno: il taglio degli alberi all'interno dell'area Nidiaci

A distanza di una settimana è ancora da verificare l'allarme lanciato dai cittadini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2017 17:05
Oltrarno: il taglio degli alberi all'interno dell'area Nidiaci

A fine ottobre i cittadini dell'Oltrarno hanno segnalato il taglio di un albero all'interno di una proprietà privata presso l'area verde dei Nidiaci. Una mattinata surreale che abbiamo seguito in diretta e che ha visto l'arrivo della Municipale, dipartimento ambiente ed edilizia e dei tecnici agronomi per fotografare, rilevare e verbalizzare lo stato dei fatti e la contemporanea scomparsa degli addetti ai lavori, irreperibili davanti alla vigilanza urbana che ha raccolto le testimonianze e le foto scattate dai presenti.I consiglieri Tommaso Grassi e Miriam Amato si sono attivati per chiedere chiarimenti ottenendo nella giornata stessa del taglio risposte da verificare ed approfondire in merito alla sussistenza di autorizzazioni idonee agli abbattimenti.

Anche Nove da Firenze ha contattato la proprietà il giorno stesso, ma la risposta in merito, promessa da parte dei tecnici, non è mai arrivata. La consigliera di Alternativa Libera, dichiara oggi "Dalla risposta in aula in merito al taglio effettuato non sembrerebbe che ci siano state autorizzazioni da parte della direzione Ambiente e che, se questo dovesse essere confermato, si procederà come di norma, ma senza entrare nel merito degli eventuali provvedimenti nei confronti della proprietà”.Amato ricorda che "le famiglie del Nidiaci portano avanti una serie di iniziative didattiche e ambientali di enorme valore sociale.

L'Associazione Nidiaci ed i residenti dell'Oltrarno – continua – non meritano di svegliarsi una mattina e trovare gli operai che tagliano gli alberi di quella che oggi è la parte privata. Nella vicenda della ludoteca di via della Chiesa e del giardino dei Nidiaci spero che questa volta l’amministrazione comunale non tradisca il rapporto con la cittadinanza organizzata in difesa dei beni comuni”.La vicenda rievoca "aspettative e promesse fatte nel 2013 e nel 2014 sui vincoli da riaffermare nel nuovo regolamento urbanistico" su un'area pubblica ridotta nella dimensione in cui è diventata privata. "Il Comune, che era in una posizione più che favorevole per espropriare “l’incauto acquisto”, ha preferito tagliar corto e guadagnare qualche soldo dai lavori sul parcheggio e sulla palazzina, piuttosto che impegnarsi in difesa di un bene così prezioso per i suoi cittadini" sottolinea Amato.

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