"No alla chiusura dell'Esselunga all'Argingrosso"

Il consigliere comunale Tommaso Grassi (Firenze riparte a sinistra) ha incontrato la cittadinanza insieme alla capogruppo di Sel del Q.4, Manuela Giorgetti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2014 19:19

FIRENZE - Oltre 200 persone ieri sono scese in strada nella zona dell'Argingrosso per incontrare Tommaso Grassi, capogruppo in Palazzo Vecchio di 'Firenze Riparte a sinistra', recatosi nella zona per ascoltare i cittadini che protestano da tempo contro la chiusura del punto vendita Esselunga. "La cittadinanza protesta non tanto per la chiusura del negozio – afferma il consigliere Grassi insieme a Manuela Giorgetti, Capogruppo di SEL nel Consiglio di Quartiere 4 - ma piuttosto per la perdita di un presidio sociale che quell'attività rappresenta per la zona lungo l'Arno. I tanti e nuovi residenti, che negli anni hanno riempito i palazzi delle strade interne, impongono all'amministrazione comunale un'unica scelta. Non rinunciare ad un presidio commerciale nella zona".

"Una storia nata male che non ha saputo leggere le necessità del territorio – continuano Grassi e Giorgetti - in nome di una più complessiva tendenza ad aumentare i profitti dei privati sacrificando il tessuto sociale. Abbiamo spiegato ai tantissimi cittadini e tantissime cittadine accorse che nel 2006 fu un errore politico ipotizzare il trasferimento della licenza dell'Esselunga di via dell'Argingrosso a quella in costruzione del Galluzzo. Dove l'inserimento di una grande struttura di vendita come quella avrebbe destabilizzato e distrutto il tessuto del piccolo commercio di vicinato.

Così nel 2011 furono cambiate le carte in tavola dal Comune, fu concesso il trasferimento della licenza al Galluzzo ma lasciata la destinazione commerciale per l'edificio all'Argingrosso. Siamo di fronte ad un errore iniziale che ancora oggi deve essere risolto"."Non ci interessa che sia Esselunga a rimanere nella zona – precisa Grassi insieme alla Consigliera Giorgetti - non vogliamo condurre una battaglia contro questa o l'altra catena di grande distribuzione. I residenti mi hanno fatto capire che quel supermercato è un vero e proprio punto di riferimento per i tanti anziani della zona, che subirebbero un danno non avendo altra alternativa e credendo davvero poco alle promesse di bussini gratuiti fino al centro commerciale Canova"."Lo scontento e la diffidenza verso la politica locale è al massimo.

Entro la fine di settembre organizzeremo un nuovo incontro – conclude Grassi - per informare su quanto stiamo facendo in Consiglio comunale e in Quartiere e inviteremo anche gli altri partiti e l'amministrazione al confronto. Per questi motivi abbiamo detto ai presenti che presenteremo alla Giunta e al Presidente del Quartiere delle interrogazioni per fare chiarezza sulla situazione attuale e appurare le cosiddette voci su un futuro diverso della struttura. Chiederemo anche di avviare subito un bando per il rilascio di una nuova licenza non trasferibile, quindi che non possa in futuro essere utilizzata per moltiplicare le medie e grandi strutture di vendita sul territorio fiorentino, ed in attesa di prorogare a scadenza la licenza all'Esselunga per non privare la zona dell'unico punto di riferimento".

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