Negozi e imprese di Firenze: prima rata Cosap e Tari verso lo spostamento a ottobre

Crescono la responsabilità e quindi la convergenza delle forze politiche di Palazzo Vecchio in questa fase di grave emergenza sanitaria. Forza Italia: “Approvata la nostra mozione. Ottimo approccio dei gruppi consiliari, anche di maggioranza. Masi dei Cinque Stelle, grande impegno per le imprese"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2020 16:03
Negozi e imprese di Firenze: prima rata Cosap e Tari verso lo spostamento a ottobre

"Valutare di posticipare ad ottobre il pagamento della prima rata Tari e Cosap per le attività commerciali e ricalcolare l'importo complessivo di entrambe tenendo conto del periodo di chiusura delle attività imposto per legge e valutare la dilazione della altre due rate di pagamento. E' l'invito alla Giunta approvato ieri dal Consiglio Comunale su proposta del nostro gruppo consiliare di Forza Italia, per dare un supporto a negozi, botteghe e imprese". Così il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai e il consigliere Mario Razzanelli, che proseguono: "L'attuale scadenza prevista per la prima rata Cosap e Tari del 30 giugno non è sostenibile, considerando che ad oggi la maggioranza delle attività sono ancora chiuse e per alcune di esse non sarà facile neppure pagare ad ottobre considerando i tempi della ripresa economica.

Lorenzo Masi del Movimento 5 Stelle, a più riprese impegnatosi sul tema delle imprese in Consiglio Comunale, ci ha chiesto di sottoscrivere l'atto e noi abbiamo accettato volentieri nello spirito di rafforzare le proposte presentate.

Registriamo positivamente l'attività del tavolo di lavoro di tutte le forze politiche e l'approccio dei gruppi consiliari, a partire da quelli di maggioranza, che ieri ha portato all'approvazione di una serie rilevante di proposte che investono il Comune, la Regione e il Governo. E' la risposta più concreta che in questo momento possiamo dare alla cittadinanza", concludono i forzisti.

SINISTRA PROGETTO COMUNE. “Le competenze strettamente comunali in ambito di bilancio e di spesa appaiono fortemente limitate, in una fase di crisi globale quale quella legata all'epidemia Covid-19. Crediamo però sia importante, da parte della politica, rendersi conto che non è rimandando i pagamenti e creando ulteriori debiti che si potrà individuare una soluzione equa e giusta.Il finanziamento monetario di una parte delle spese necessarie per Stati ed enti locali da parte della Banca centrale europea – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – è una necessità prioritaria, come chiesto pochi giorni fa da oltre cento economisti, di idee e percorsi diversi tra loro (https://tinyurl.com/ycrxchl4).

Come Sinistra Progetto Comune abbiamo sottoscritto un appello analogo, che speriamo vorranno condividere anche le altre forze politiche. Per firmarlo basta andare qui: openpetition.eu/!cvgyy

Chiedere di rimandare il pagamento dei tributi locali è sicuramente necessario per dare respiro e lenire la preoccupazione per il futuro. Ora però è il momento di cambiare il modello a cui ci siamo assuefatti negli ultimi decenni.

Una petizione partita in diversi paesi europei, perché la sfida non è tra italiani e tedeschi (o olandesi, o qualsiasi altra nazionalità si voglia additare). Il punto è rimettere al centro la dignità dei popoli e della classe lavoratrice, ricordandosi come economia e mercato debbano essere al servizio della vita.

Ieri – aggiungono Bundu e Palagi – abbiamo votato a favore di molte proposte presentate dai vari gruppi consiliari, alla luce di una seduta particolare, in cui si è voluto tentare di dare un segnale di confronto tra le diverse parti politiche. Il Comune di Firenze vive, al pari di altri territori, una forte crisi di liquidità e di prospettive economiche.

Ma è davvero indispensabile inserire la nostra azione in una chiara prospettiva di ampio respiro.

Senza i soldi della BCE non c'è proroga di TARI che tenga.

Bene tutti gli accordi tra parti sociali che le istituzioni riusciranno a ottenere. Indispensabili tutte le forme di sostegno al reddito e ai diritti che si riusciranno ad approvare. Un nuovo modello di società però dovrà affermarsi mentre usciremo dalla crisi del Covid-19, o non andrà tutto bene.

Spendere e investire per il pubblico e attraverso il pubblico, senza incrociare le dita illudendosi che le libere imprese sapranno salvarci. Perché – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – nessuno può salvarsi da solo e tantomeno si può chiedere a pochi di salvare tutti”. 

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