MUS.E: approvata in Consiglio comunale la trasformazione in fondazione

Cgil-Filcams-Fp: "Ora agire sugli appalti". Palagi e Bundu (SPC): "Il nostro no alla delibera"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2023 22:40
MUS.E: approvata in Consiglio comunale la trasformazione in fondazione

Firenze, 31-7-2023 - Via libera dal Consiglio comunale alla trasformazione in fondazione di partecipazione per l’associazione MUS.E, che cura la valorizzazione del patrimonio dei Musei Civici Fiorentini e più in generale della città di Firenze, realizzando progetti culturali. È stata approvata infatti nella seduta odierna una delibera proposta dalla vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini con oggetto proprio questo passaggio.

“Fa parte del nostro indirizzo programmatico valorizzare sempre di più la rete museale e questo provvedimento vuole andare assolutamente in questa direzione. – evidenzia la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini – Questo processo di trasformazione arriva dopo una fase istruttoria articolata e ben fatta che ha visto incontri e approfondimenti, anche nelle commissioni competenti in Consiglio comunale. Il passaggio odierno in Consiglio comunale è determinante in questo percorso.

L’assetto individuato garantisce una governance totalmente pubblica e il perseguimento degli indirizzi già stabiliti sulle politiche culturali, per una sempre più efficace valorizzazione della rete museale, ma consente anche di reperire risorse private che possono così integrare al meglio le risorse già investite dal bilancio comunale”. La vicesindaca Bettini ha ricordato alcuni progetti seguiti negli anni da MUS.E tra cui “tutte le attività di mediazione, con stranieri, bambini, nelle Rsa, i tanti progetti culturali, il lavoro importante in collaborazione con ufficio Unesco per la valorizzazione dei cinquecentenari”.

“Questo passaggio, una volta finito l’iter anche nei consigli degli altri enti soci, rafforzerà la capacità di portare avanti progetti come quelli citati”, ha concluso Bettini.

La trasformazione da associazione in fondazione di partecipazione nasce dall'esigenza di riadattare l’attuale forma giuridica di MUS.E, per poter rafforzare lo sviluppo e la crescita della struttura, rispondere in modo sempre più efficace alle richieste degli associati e nello stesso tempo efficientare i costi a carico del bilancio pubblico. L’adozione del modello della fondazione di partecipazione viene ritenuta la forma giuridica più idonea per raggiungere questi obiettivi, mantenendo la governance pubblica.

"Le ragioni di questa scelta e il conseguente percorso che ne deriva sono, naturalmente, una scelta politica dell’Amministrazione Comunale e ci sarà tempo e modo per dare una valutazione completa rispetto al percorso intrapreso; sia in termini di rapporto tra Città e Cultura sia in termini di gestione organizzativa del servizio -si legge in un comunicato di Cgil, Filcams Cgil, Fp Cgil Firenze- Come Cgil Firenze portiamo avanti da tempo una battaglia generale sulle condizioni dei lavoratori degli appalti pubblici museali e sulla qualità dell’offerta culturale, come dimostrato nelle ultime settimane sulla vertenza degli Uffizi.

Ci preme quindi chiarire sin da subito, che al di là delle formule tecniche che si intenderanno adottare, una riflessione sul sistema museale cittadino deve partire dalle condizioni materiali di tutti i lavoratori coinvolti in queste settore. Soprattutto occorre agire sul sistema degli appalti, provandolo a superare, per garantire maggiore stabilità alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti. Ma occorre anche agire sulla dimensione salariale cioè sulle buste paga dei lavoratori che vanno alzate perché non si può essere lavoratori poveri a Firenze se si lavora nel sistema dei beni culturali e museali. Su questo ci aspettiamo un confronto serrato con l’Amministrazione e i soggetti coinvolti sin dai prossimi giorni".

“Quello di oggi è un passaggio determinante in un percorso che punta a valorizzare sempre di più la rete museale e continuare a investire sempre di più e al meglio sulla cultura che è un settore in cui crediamo moltissimo. A partire dall’esigenza di rimodulare l’attuale forma giuridica di MUS.E, per poterne aumentare le potenzialità, si è approdati all’individuazione di un assetto societario in grado di rafforzare le capacità di questa realtà. Il tutto con il mantenimento di una salda governance pubblica. La delibera approvata oggi è quindi un risultato importante” Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio.

"Ci si riesce ad abituare quasi a tutto. Anche all'idea che i Musei Civici a Firenze siano gestiti da un'Associazione senza scopo di lucro. Il Consiglio comunale di oggi ha approvato la proposta della Giunta di vederla trasformata in Fondazione, perché nel frattempo MUS.E è cresciuta e sono aumentate le richieste del nostro Ente -dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune- Di mezzo ci sono anche Città Metropolitana (10%), Comune di Vinci (5%) e di San Giovanni Valdarno (5%).

Sappiamo bene che in Palazzo Vecchio ci sono le ultime 8 persone dipendenti direttamente dell'Ente che si occupano di servizi museali. Per il resto tutto è affidato a MUS.E, o è in appalto.

A cosa serve il passaggio da Associazione a Fondazione? A dare più struttura a MUS.E, che può anche andare a beneficio del personale, se arriveranno risorse adeguate per contratti integrativi. Sappiamo che stiamo parlando di una realtà che almeno applica il contratto di Federculture. Ma soprattutto permetterà ai privati di poter entrare direttamente nell'ambito della gestione dei nostri spazi museali.

Con un Sindaco e una Giunta che concede i luoghi pubblici a Cartier o Dolce & Gabbana (per citare due esempi recenti) non c'è da avere tranquillità. Anche perché si può scegliere di partecipare a uno specifico progetto e poi venire via dalla Fondazione.

Speriamo di sbagliare, nel valutare in modo negativo la logica intuibile dietro alla volontà politica dell'Amministrazione. Lo misureremo con il voto su due ordini del giorno. In uno chiediamo di riportare in MUS.E tutti i servizi esternalizzati, con un significativo miglioramento delle condizioni di chi oggi opera per conto della cooperativa che ha vinto l'appalto. Nell'altro proponiamo di impegnarsi con convinzione e senza perdita di tempo nel confronto con le organizzazioni sindacali, per investire in modo significativo sul personale diretto del Comune dedicato ai servizi culturali".

Notizie correlate
In evidenza